Tar Lazio: i locali restano chiusi, respinta l'istanza cautelare

Pubblicato il 20 agosto 2020

Il Tar del Lazio, con decreto del Presidente n. 5408 del 19 agosto 2020, ha respinto l’istanza cautelare volta alla sospensione dell'efficacia dell’Ordinanza del ministero della Salute del 16 agosto 2020 con cui è stata disposta la chiusura di discoteche e locali da ballo.

Il ricorso era stato promosso da Silb-Fipe (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo) in funzione del lamentato periculum in mora individuato nei considerevoli danni economici e d’immagine “che deriverebbero a tutti gli esercizi commerciali che hanno subito la illegittima chiusura, peraltro nel momento in cui gli stessi attendevano risultati economici importanti, in seguito ad una stagione già iniziata in ritardo, con numero di posti spesso limitati e ingenti investimenti realizzati per adeguarsi ai protocolli sottoscritti”.

Fase cautelare, interesse pubblico prevalente

Il Tribunale amministrativo ha ritenuto che, nel bilanciamento degli interessi proprio della fase cautelare del giudizio, la posizione dell’istante fosse recessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto epidemiologico da Coronavirus in atto.

Interesse, quest’ultimo, considerato l’oggetto primario delle valutazioni della Pubblica amministrazione, “caratterizzate dall’esercizio di un potere connotato da un elevato livello di discrezionalità tecnica e amministrativa in relazione alla pluralità di interessi pubblici e privati coinvolti e all’esigenza di una modulazione anche temporale delle misure di sanità pubblica nella prospettiva del massimo contenimento del rischio”.

L’istanza cautelare monocratica, ciò posto, è stata rigettata.

Il presidente del Tar ha in definitiva considerato che l’esame approfondito dei profili di fatto e di diritto prospettati dalla parte ricorrente, anche sotto il profilo di proporzionalità, fosse riservato all’ordinaria cognizione collegiale della controversia, in contraddittorio tra le parti, nelle successive fasi processuali.

E ai fini di tale valutazione, la trattazione collegiale in camera di consiglio è stata fissata per il prossimo 9 settembre 2020.

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