Terzo settore Controlli GdF

Pubblicato il 13 agosto 2016

In merito alla riforma attuata dal governo in materia di Terzo settore – L. n. 106/2016 – il Comando generale della Guardia di finanza dirama istruzioni ai reparti per effettuare controlli diretti ad accertare che gli enti non profit posseggano i requisiti per godere dei benefici fiscali.

Nonostante la legge delega affidi le funzioni di controllo, monitoraggio e vigilanza al ministero del Lavoro e, in parte alla Protezione civile ed all’agenzia delle Entrate, la circolare del 4 agosto 2016 della GdF fa presente che permane la possibilità per le Fiamme Gialle di effettuare interventi di polizia tributaria, giudiziaria e/o economico-finanziaria nei confronti degli enti del Terzo settore maggiormente a rischio elusione.

Il documento analizza gli articoli della L. n. 106/2016 incentrando l’attenzione su due punti: la definizione di terzo settore e la semplificazione sul riconoscimento della personalità giuridica degli enti no profit.

Il primo punto mira ad identificare gli enti che costituiscono il Terzo settore ossia gli enti che perseguono, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale; non ne fanno parte le associazioni politiche, i sindacati, le associazioni professionali e le fondazioni bancarie.

Nell’ambito della semplificazione sul riconoscimento della personalità giuridica degli enti, la legge punta ad istituire un codice del terzo settore che contenga le attività di interesse generale svolte dalle organizzazioni no profit e la diversificazione fra le varie tipologie di enti. In aggiunta devono essere definiti i contorni delle modalità di organizzazione, amministrazione e controllo, disporre il divieto di redistribuzione degli utili nonché la diversa rendicontazione tra attività d’impresa e attività istituzionale.  

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