Tutte le componenti dell'avvocatura spingono l'approvazione alla Camera della riforma della professione forense

Pubblicato il 27 luglio 2011 Si è tenuta ieri, presso il Consiglio nazionale forense, la riunione di tutte le componenti dell’avvocatura, istituzionali, ordinistiche, politiche e associative sulla riforma della professione forense, della quale si chiede l’approvazione immediata da parte della Camera.

Al tavolo della presidenza Guido Alpa, presidente del Cnf; Alberto Bagnoli, presidente della Cassa forense; Maurizio De Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura. Ha portato il saluto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti.

E’ stato riconosciuto come il testo licenziato al Senato affermi principi fondamentali e irrinunciabili per il riconoscimento del ruolo che la Costituzione riconosce all’avvocatura. Tra questi, la specialità della professione forense, la funzione insopprimibile degli Ordini, l’assoluta diversità della professione dall’attività di impresa.

L’attività dell’avvocato si connota per essere depositaria dell’esercizio del diritto della difesa attraverso l’assistenza legale garantita ai cittadini. E non può certo essere confusa con l’attività di commercio”, ha dichiarato il presidente Alpa, che ha aggiunto: “E’ necessario salvaguardare ad ogni costo la qualità, la deontologia e l’efficienza della professione. Siamo accanto ai cittadini e quindi anche alle imprese. Ma non vogliamo essere dominati dal sistema economico. Per questo dobbiamo difendere, anche con la riforma, l’autonomia e indipendenza dell’avvocatura”.

Circa l’articolo 29 bis della Manovra, Alpa ha chiarito che a suo avviso la professione forense è tra quelle escluse per il riferimento all’articolo 33 della Costituzione, tuttavia ha segnalato i pericoli che possono derivare dalle diverse interpretazioni della norma.

Nel suo intervento, il presidente Cnf ha infine manifestato gratitudine nei confronti di quei parlamentari della maggioranza che si sono opposti al tentativo di minare nelle fondamenta il sistema delle professioni intellettuali.

L’avvocatura si deve mobilitare per scongiurare qualsiasi politica di liberalizzazione selvaggia che potrebbe essere riproposta alla ripresa dei lavori parlamentari”, ha dichiarato il presidente dell’Oua, Maurizio De Tilla.
 
La strada migliore per non finire nel tritacarne della politica è quella di portare in porto la riforma forense”, ha sottolineato il presidente della Cassa di previdenza forense, Alberto Bagnoli. “Il testo comunque andrà approfondito”.
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