Versamenti unitari, le Casse segnalano l’insidia

Pubblicato il 25 gennaio 2014 Il decreto del 10 gennaio 2014 dell’Economia solleva preoccupazioni nel mondo professionale. Il provvedimento dà la possibilità a tutti gli enti di previdenza privati o privatizzati - tra cui quelli di dottori commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, ragionieri e notai - di poter effettuare attraverso versamenti unitari le compensazioni di imposte, contributi previdenziali e assistenziali.

Tale compensazione dovrà essere deliberata dall'ente.

La questione nelle parole del neopresidente della Cassa forense, Nunzio Luciano: “il decreto nasconde un pericolo per gli enti previdenziali privati, che se accogliessero le indicazioni ministeriali si troverebbero a rimettere nelle mani dello Stato la gestione di una fetta importante del loro patrimonio, quelle contribuzioni di migliaia di iscritti che nell'immediato non servono solo a pagare pensioni, ma a erogare servizi e garantire assistenza”. Dunque, l’ente non avrebbe più un flusso di cassa come ora, ma vedrebbe riversati i flussi alla tesoreria dello Stato che, a sua volta, dovrebbe poi girarli alla Cassa. Ma potrebbe succedere che lo Stato decida di far slittare i riversamenti agli enti previdenziali per coprire temporaneamente la spesa pubblica.

Stesso tono la Cassa di previdenza dei dottori commercialisti: sollevato in diverse occasioni, il tema è stato sempre accantonato perché i “contro” superano i “pro”. “A me sembra - spiega il presidente di Cnpadc, Renzo Guffanti - un tentativo di attrarci in un sistema pubblico quando noi siamo enti privati. Un'avance un po' troppo interessata”.

Di diverso avviso l’Enpacl, la Cassa dei consulenti del lavoro, che ha già fatto accordi con l'agenzia delle Entrate nella direzione del decreto. D’altronde l’esperienza dell'Enpacl, spiega il presidente Alessandro Visparelli, vede da due anni analogo meccanismo con il versamento della quota del Consiglio nazionale e di molti consigli provinciali. Le somme vengono restituite dall’Erario nell'arco di sette giorni, con anche un resoconto dettagliato. Estendere questa possibilità ai contributi, così da consentire agli iscritti di compensarli con eventuali crediti fiscali, è un'esigenza molto sentita e, dunque, da accogliere. Visparelli aggiunge che saranno gli iscritti a Enpacl a decidere se optare per l'F24 oppure per il versamento all'ente.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Bando ISI 2025: dall'Inail 600 milioni di euro a fondo perduto per la sicurezza

19/12/2025

Inail: nuove funzionalità per l'accesso agli atti

19/12/2025

Terzo settore: aggiornate le Norme di comportamento degli organi di controllo

19/12/2025

Prelievo erariale unico: compilazione modello F24 Accise

19/12/2025

Licenziamento per GMO dopo riorganizzazione aziendale con AI: legittimo

19/12/2025

5 per mille Onlus: elenchi 2025 pubblicati e nuove regole 2026

19/12/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy