Zone economiche speciali al Sud

Pubblicato il 24 settembre 2016

Il presidente nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, durante il convegno a Trapani del 22 e 23 settembre 2016 - “I commercialisti: protagonisti della rinascita del Sud” - ha evidenziato, pur riconoscendo all'esecutivo l'importante sforzo messo in campo con i patti per il Sud, come sia necessaria una regia nazionale in tale ambito: “un'efficace strategia per il Sud non può essere la mera sommatoria di sedici patti”.

È emerso dal convegno che non sono le risorse che mancano, ma è la capacità di utilizzarle che è mancata per decenni.

Le proposte dei commercialisti per il rilancio del Mezzogiorno

Date e cifre, riportate nell'ampio documento approvato dal Consiglio nazionale dell’Ordine e presentato ai partecipanti al convegno, evidenziano il ritardo accumulato fino al 2011 nella spesa dei Fondi europei: ad oggi il Fondo Sviluppo e Coesione ha una disponibilità residua relativa ai cicli di programmazione 2000-06 e 2007-13 di quasi 17 miliardi, che porta la capacità di spesa sul territorio da qui al 2023 a 115 miliardi.

Servono Zone economiche speciali (Zes) e finanza agevolata, con misure come l’esenzione Ires per i primi otto periodi di imposta, l’esenzione dall’Irap per i primi cinque periodi di imposta, l’esenzione dall’Imu e dalla Tarsu a certe condizioni e la riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.

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