Giustizia tributaria, novità dalla conversione del Decreto PNRR

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Giustizia tributaria, novità dalla conversione del Decreto PNRR

E' stata avviata, il 12 aprile, in Senato, la discussione sul Ddl di conversione del decreto PNRR (Dl n. 13/2023), nel testo proposto dalla Commissione Bilancio e licenziato lo scorso 5 aprile.

Tra gli emendamenti da ultimo approvati, si segnalano alcune modifiche in materia di giustizia tributaria, per quanto riguarda le regole di composizione del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt).

Cpgt, le ultime modifiche sulla composizione

Rispetto alle elezioni di tale ultimo organo, in particolare, è stato tolto il riferimento alla quota di riserva obbligatoria di quattro giudici, uno proveniente da ciascuna delle altre giurisdizioni, prevista inizialmente dalla riforma dell'ordinamento giudiziario tributario.

Si prevede, quindi, che nella componente togata siano eleggibili i soli giudici tributari e magistrati tributari che possano ultimare la consiliatura prima del collocamento a riposo.

Tutti i componenti togati che siano magistrati tributari sono, per la durata del mandato in Consiglio, collocati fuori ruolo.

Per quanto riguarda il presidente, inoltre, la relativa elezione avviene nella prima seduta, a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio, fra i membri eletti dal Parlamento.

Ulteriore novità concerne il passaggio definitivo alla giurisdizione tributaria dei giudici tributari provenienti dalle altre giurisdizioni.

Si rammenta, in proposito, che il medesimo Decreto legge ha anticipato, al 15 marzo 2023, la data entro la quale il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria deve pubblicare la graduatoria finale della procedura di interpello per il passaggio definitivo in esame.

La nuova previsione sancisce che, in sede di prima applicazione, gli incarichi in essere all'atto del definitivo transito, se svolti presso amministrazioni che realizzano o autorizzano interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, dal PNC e dai programmi cofinanziati dai fondi strutturali europei, "restano in ogni caso ultimabili sino alla scadenza naturale, previa autorizzazione del relativo organo di autogoverno".

Tra le altre misure introdotte dal Decreto PNRR in materia di contenzioso tributario si rammentano:

  • l'innalzamento, a 5mila euro, del limite di valore delle controversie tributarie attribuite al giudice monocratico, applicabile per i ricorsi notificati a partire dal 1° luglio 2023;
  • i termini entro i quali l'Agenzia delle entrate deve trasmettere alla cancelleria della Corte di Cassazione l’elenco delle controversie per le quali è stata presentata domanda di definizione agevolata dei giudizi di legittimità.
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