Il decreto semplifica il lavoro delle imprese

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Il decreto semplificazioni, in attesa di pubblicazione in “Gazzetta”, interviene su molteplici disposizioni in materia di lavoro. Le imprese non saranno più obbligate a predisporre e aggiornare il documento programmatico sulla sicurezza (D.P.S.) entro il 31 marzo di ogni anno. Vincolo sulla protezione dei dati personali, derivante dal Dlgs 196/2003, ritenuto superfluo dall’Esecutivo.

Anche le regole sulla responsabilità solidale negli appalti di opere o di servizi – ex articolo 29, comma 2, decreto legislativo 276/2003 – subiscono modifiche. Nel testo definitivo del decreto si dispone che nel caso appaltatore o subappaltatore non eroghino le retribuzioni ai lavoratori oppure non versino i contributi e i premi assicurativi sarà il committente imprenditore o datore di lavoro a pagare quanto dovuto fino a due anni dalla fine dell'appalto. Le sanzioni civili restano a carico dell'inadempiente.

Sempre in materia di appalti, nascerà nel 2013 la Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Con la sua istituzione presso l'Authority, l’Amministrazione provvederà da sé a verificare documenti e certificati dei requisiti delle aziende con controlli in tempo reale e con lo sgravio per le interessate.

Novità anche per le assunzioni. Sono stati cancellati alcuni obblighi, come quello di comunicare entro i cinque giorni successivi l'assunzione diretta di lavoratori impiegati in servizi di durata non superiore a tre giorni.

Infine, si registrano delle implementazioni nel testo di alcune “regole” anticipate dal ministero del Lavoro in documenti di prassi. Così, ad esempio, le sanzioni per omessa registrazione sul libro unico del lavoro dovranno tener conto delle scritture complessivamente omesse e non di ciascun dato mancante.

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