Indennità 600 euro. Niente invio attraverso intermediari

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Indennità 600 euro. Niente invio attraverso intermediari

L’Inps sconfessa il presidente Tridico con un clamoroso dietrofront: commercialisti e consulenti del lavoro non possono inviare all’Istituto per conto dei clienti le domande per l’indennità di 600 euro.

La possibilità resta ai patronati.

Nero su bianco, in una lettera giunta nella Pec del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, l’Inps chiarisce che per dare l’autorizzazione all’invio tramite commercialisti e consulenti serve un decreto ministeriale che, per ora, non c’è.

Il Direttore centrale dell’Inps, Rocco Lauria, nella missiva spiega che le prestazioni di indennità del decreto Cura Italia, avendo natura assistenziale, ricadono tra le competenze degli istituti di patronato: “Diverso è il ruolo attribuito dall’ordinamento italiano a commercialisti e consulenti del lavoro, i quali possono assumere gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti quando non sono curati dal datore di lavoro”.

Dunque, l’Inps non può scavalcare la normativa con un’autonoma determinazione.

A detta del tesoriere Cndcec, Roberto Cunsolo, a bloccare l’operazione potrebbe essere stato il diniego da parte del ministero del Lavoro. Tuttavia, lamenta Cunsolo: “Dispiace che, in un momento eccezionale come questo, non ci si renda conto di come l’eccesso di burocrazia stia facendo morire questo Paese. E dispiace anche che siano passati sette giorni per dare una risposta. Avrebbero potuto dire subito che l’autorizzazione non sarebbe stata concessa, evitando di creare false aspettative tra i colleghi”.

Marco Cuchel, presidente dell’Anc, chiede le dimissioni di Tridico: “Se ha fatto un annuncio in maniera superficiale, verificando solo in un secondo momento l’impossibilità di procedere in autonomia ad autorizzare gli intermediari a inviare le richieste, è gravissimo”.

Indennità 600 euro. Professionisti degli Ordini

L’AdEPP, concluso il controllo preliminare, ha inviato tutti i dati delle richieste dei 600 euro al Ministero del Lavoro.

Già da domani i pagamenti con bonifico secondo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste.

Si aspetta il rifinanziamento del fondo per le istanze che non sono state accettate per esaurimento delle risorse.

Le domande dichiarate inammissibili possono essere ripresentate.

Aiuti dalle Casse private. Cassa commercialisti

Dalla Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti, che ha bloccato fino al 31 ottobre 2020 i versamenti contributivi compresi i minimi, ancora un aiuto: darà un contributo assistenziale per chi ha attivato o intende attivare un finanziamento dal 23 febbraio alla fine del 2020. Presto i moduli.

I richiedenti potranno presentare domanda fino a tutto il 2020, attraverso la procedura online che, a breve, sarà resa disponibile. I contributi saranno riconosciuti seguendo l’ordine di acquisizione delle domande, complete della documentazione richiesta, sino ad esaurimento delle risorse stanziate.

Interessati:

  1. chi ha un reddito sotto i 50mila euro (periodo di imposta 2019, conteggiando anche eventuali redditi lordi da lavoro dipendente o da pensione, questi fino a 20mila euro);
  2. studi associati e società tra professionisti colpiti dall’emergenza Coronavirus.

Il bonus:

  • 500 euro per un prestito minimo di 10mila euro;
  • al di sopra di questo importo, oltre al bonus di 500 euro, la Cassa aggiungerà l’1% dell’importo richiesto fino a 30mila euro;
  • sono comunque ammessi al contributo, finanziamenti di importo superiore, nei limiti dei valori sopra determinati.

Infine, per l'emergenza Covid-19, la Cassa ha esteso a tutti gli iscritti e prorogato al 30 aprile 2020 il Bando di concorso per supporto all’attività professionale (contributi sull’acquisto di attrezzature e dotazioni informatiche).

Allegati Anche in
  • edotto.com - Edicola del 6 aprile 2020 - Indennità una tantum, abilitati i Commercialisti - Bonaddio

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