No al risarcimento per la pubblicazione dell'esito del procedimento disciplinare a carico del legale

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Con la sentenza n. 20819 del 29 settembre scorso, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato da un avvocato per ottenere il risarcimento nei confronti di una rivista in quanto riteneva di essere stato diffamato dopo che questa aveva pubblicato l'esito di un provvedimento disciplinare a suo carico. La Suprema corte, confermando le sentenze emanate dai giudici di merito, ha sottolineato come per il giornalista le modalità di apprendimento della notizia possono essere state assolutamente lecite mentre “incombe a chi invoca il reato, quale fonte del risarcimento, di dimostrarne l'esistenza anche in termini vaghi e senza indicazione dell'autore, ma pur sempre nel concreto verificarsi del crimine”. Il giornalista, infatti, poteva aver tranquillamente acquisito l'esito del procedimento presso l'ordine che l'aveva emanato.
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  • ItaliaOggi, p. 27 – Procedimento a carico, privacy debole per i legali – Alberici

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