CNDCEC, presentata la terza guida operativa sull’intelligenza artificiale

Pubblicato il 27 ottobre 2025

Durante il Congresso nazionale dei commercialisti, svoltosi a Genova presso i Magazzini del Cotone, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e la Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti (ETS) hanno presentato la terza guida operativa sull’intelligenza artificiale, intitolata “L’aiuto intelligente al commercialista”.

Il documento si colloca nella collana Strumenti di lavoro e rappresenta la terza tappa di un percorso avviato dal Consiglio Nazionale per accompagnare i professionisti nell’introduzione consapevole, sicura e responsabile dell’intelligenza artificiale (IA) all’interno degli studi professionali.
Questo lavoro “chiude” il ciclo di tre pubblicazioni, tutte caratterizzate da un approccio estremamente operativo, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici e modelli gestionali a supporto della transizione digitale della categoria.

Nello specifico, infatti:

Contesto normativo in evoluzione: la Legge 132/2025 e l’AI Act europeo

La recente approvazione della Legge n. 132 del 23 settembre 2025 in materia di intelligenza artificiale rappresenta un passaggio decisivo verso la regolamentazione dell’uso dell’IA anche nel campo delle professioni intellettuali, in linea con la direzione tracciata dall’AI Act dell’Unione Europea.

Si tratta di un provvedimento che indica con chiarezza la strada verso un utilizzo corretto, trasparente e responsabile di questa tecnologia, promuovendone la diffusione senza trascurare la necessaria vigilanza sui rischi economici, sociali e deontologici che essa comporta.

In tale quadro normativo si inserisce il lavoro del CNDCEC, che sin dall’avvio dell’attuale mandato ha avviato studi e analisi approfondite sulle opportunità e sulle criticità connesse all’uso dell’intelligenza artificiale nella professione, con l’obiettivo di individuare modelli di adozione sostenibili e conformi ai principi etici e regolatori.

Un approccio antropocentrico e responsabile

Elemento centrale della nuova disciplina è l’approccio antropocentrico all’intelligenza artificiale, che pone l’essere umano al centro del processo decisionale e attribuisce al professionista la piena responsabilità delle prestazioni svolte con il supporto di sistemi automatizzati.
L’obiettivo è duplice:

Il CNDCEC ha fatto propria questa impostazione, orientando i propri lavori non solo sugli aspetti teorici, giuridici ed economici dell’IA, ma anche sui risvolti concreti legati all’organizzazione degli studi, agli investimenti tecnologici e alle nuove competenze richieste per un utilizzo consapevole e sicuro.

Struttura e contenuti principali della guida

La terza guida operativa del CNDCEC e della FNC, “L’aiuto intelligente al commercialista”, si distingue per la chiarezza espositiva e per l’attenzione alla praticità degli strumenti forniti.

Il documento non si limita ad analizzare il fenomeno dell’intelligenza artificiale, ma offre indicazioni operative concrete su come introdurla e gestirla in modo consapevole all’interno dello studio professionale.

La guida è articolata in quattro aree tematiche principali, ciascuna delle quali affronta un aspetto specifico del rapporto tra professione e tecnologia.

1. Governance e strategia dell’innovazione

La prima parte è dedicata alla governance dell’innovazione e ai modelli organizzativi che consentono di integrare in modo efficace soluzioni di intelligenza artificiale.
Sono illustrati esempi di strutture di governo interno, ruoli e responsabilità da assegnare nel processo di adozione, oltre a criteri per valutare la sostenibilità economica e gestionale dei progetti di digitalizzazione.

Viene inoltre approfondito il tema dell’aggregazione professionale, considerata una leva fondamentale per favorire investimenti tecnologici condivisi, ridurre i costi e accrescere la competitività degli studi di dimensioni minori.

2. Aspetti deontologici e responsabilità del professionista

La seconda sezione analizza le implicazioni etiche e deontologiche connesse all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Il principio guida è che l’IA deve rimanere uno strumento di supporto al giudizio umano, non un sostituto della competenza professionale.
Il commercialista conserva quindi la piena responsabilità per le decisioni e le prestazioni rese, anche quando si avvale di sistemi automatizzati o predittivi.

Viene inoltre richiamato l’obbligo, introdotto dall’art. 13, comma 2, della Legge 132/2025, di informare il cliente sull’impiego di sistemi di intelligenza artificiale nello svolgimento dell’attività professionale.
A tal fine, la guida propone un modello di clausola contrattuale da inserire nel mandato professionale, che consente di adempiere in modo semplice e trasparente a questo nuovo obbligo normativo.

3. Privacy, protezione dei dati e sicurezza informatica

Uno dei capitoli centrali del documento è dedicato alla tutela della privacy e alla sicurezza dei dati.
La guida raccomanda di gestire localmente i dati sensibili, evitando il trasferimento verso piattaforme cloud di terze parti, per ridurre i rischi legati alla perdita di controllo delle informazioni e garantire la piena conformità al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR).

In particolare, l’elaborazione in locale:

Viene tuttavia sottolineato che questa scelta implica competenze tecniche adeguate e una gestione più strutturata dell’infrastruttura tecnologica, rispetto alle soluzioni cloud gestite dal fornitore.

4. Strumenti operativi a disposizione del professionista

L’ultimo capitolo raccoglie un insieme di strumenti pratici che consentono al professionista di tradurre nella realtà dello studio le indicazioni teoriche della guida.
Tra i principali:

L’approccio proposto è quello della concretezza operativa: ogni indicazione è accompagnata da esempi applicativi e schemi di riferimento, così da agevolare l’implementazione nei contesti professionali di diversa dimensione.

Un metodo basato su pragmatismo e formazione continua

La guida sottolinea che l’adozione dell’intelligenza artificiale richiede una visione strategica e una crescita culturale costante. L’investimento più importante non è soltanto quello economico, ma riguarda la formazione del professionista, la capacità di governare il cambiamento e di riorganizzare i processi di lavoro.

L’intelligenza artificiale, infatti, non sostituisce il giudizio umano: lo amplifica e lo qualifica, consentendo al commercialista di concentrarsi su attività di maggior valore analitico e consulenziale.

Come affermato nel documento, «attraverso un adeguato approccio metodologico, l’IA può costituire un valido supporto alle sfide che il futuro riserva alla nostra professione».

Verso una professione più innovativa, consapevole e responsabile

I dottori commercialisti accolgono con favore i traguardi raggiunti nel percorso di introduzione dell’intelligenza artificiale negli studi professionali, riconoscendo le opportunità di efficienza, precisione e valorizzazione del ruolo consulenziale che essa comporta.

Allo stesso tempo, la categoria mantiene una posizione di vigilanza e responsabilità, ribadendo l’importanza di un utilizzo dell’IA sempre accompagnato da verifiche, controlli e supervisione umana. L’obiettivo è garantire che l’innovazione tecnologica resti uno strumento al servizio del professionista e non un elemento che ne sostituisca il giudizio critico.

In questa prospettiva di equilibrio tra progresso e tutela, la guida del 24 ottobre 2025 fornisce un ulteriore contributo operativo, includendo un esempio di clausola contrattuale da inserire nei mandati professionali nei casi in cui il commercialista utilizzi sistemi di intelligenza artificiale nello svolgimento della propria attività intellettuale.

Tale clausola, redatta in conformità a quanto previsto dall’art. 13 della Legge n. 132/2025, entrata in vigore il 10 ottobre 2025, consente di adempiere all’obbligo di informare il cliente in modo chiaro e trasparente sull’uso dell’IA durante la prestazione professionale.

In definitiva, il documento rappresenta non solo una guida tecnica, ma anche un manifesto di responsabilità etica e deontologica, volto a promuovere una transizione digitale sicura, consapevole e rispettosa dei principi fondamentali della professione.

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