Congresso straordinario forense: si discute su liberalizzazione e mediazione

Pubblicato il 24 marzo 2012 Nonostante i vertici dell’avvocatura si mostrino inflessibili e contrari al Decreto sulle liberalizzazioni, alcune associazioni di categoria, come l’Aiga, vedono la liberalizzazione medesima come un'opportunità per fare proposte e rinnovare la classe forense.

In particolare, nel corso dei lavori del Congresso nazionale forense di Milano del 23-24 marzo, il presidente dei giovani avvocati dell’Aiga, Dario Greco, ha auspicato “che il governo vari delle vere liberalizzazioni, che possano essere l'occasione di recupero delle competenze perdute ma con l'ampliamento degli spazi di mercato mediante la valorizzazione delle specializzazioni, non già lo strumento per creare il business della formazione specialistica a danno della categoria".

Perché la professione forense recuperi il proprio ruolo centrale nella società, ha continuato Greco - “occorre che dalla protesta si passi alla proposta, mediante l’esposizione di ciò che la classe forense veramente desidera”.

Durante il Congresso è stato anche trattato il tema della mediazione obbligatoria. In questo caso, la posizione dell’avvocatura è unitaria e di aperta contrarietà; in particolare, si segnala che contro la normativa sulla conciliazione obbligatoria, i delegati degli ordini della Campania hanno addirittura proposto l’indizione di un referendum abrogativo popolare.
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