Equo compenso professionisti. La Toscana, primo ente che dà attuazione al principio

Pubblicato il 10 marzo 2018

Equo compenso dei professionisti nei rapporti con la pubblica amministrazione in Toscana: niente più incarichi gratuiti a qualsiasi tipologia di libero professionista (avvocati, commercialisti, notai, assistenti sociali, consulenti del lavoro ed altri).

Stop ai bandi pubblici con compensi zero o sponsorizzazioni e rimborsi come forme di corrispettivo per il professionista.

La giunta regionale ha approvato una delibera che definisce le linee guida per la concreta attuazione della norma da ultimo modificata dalla legge di bilancio 2018.

Sono tenute ad applicare le regole della delibera anche gli enti dipendenti della Regione, come quelli del sistema sanitario regionale, l'azienda per il diritto universitario, l'autorità portuale e i parchi.

Soddisfazione nelle parole del governatore della Toscana, Enrico Rossi: “Siamo i primi a dare attuazione al principio dell’equo compenso: attraverso una delibera approvata dalla giunta nella sua ultima seduta, abbiamo previsto che ai professionisti destinatari di incarichi o a chiunque sia chiesto di effettuare prestazioni aggiuntive, non potranno più esser corrisposti compensi non correttamente parametrati né, a maggior ragione, potranno essere imposte prestazioni aggiuntive a titolo gratuito”.

Compensi Pa correttamente parametrati

Sancita l'impossibilità di prevedere prestazioni di servizi aggiuntivi a titolo gratuito: è clausola vessatoria.

Nelle linee guida toscane sono elencati i decreti ministeriali da considerare per i compensi:

Per le categorie che non hanno ancora dei parametri di riferimento si dovrà aspettare l'emanazione di successivi decreti ministeriali.

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