Imprese e professionisti contro sanzioni e accertamenti da studi

Pubblicato il 10 ottobre 2011 Insorgono compatti professionisti e imprese contro le severe modifiche sugli studi di settore operate delle manovre estive.

Non piace affatto la misura che prevede la mira del Fisco su chi con il reddito dichiarato si è scostato del 10% dalla presunzione di Gerico.
Tantomeno è sopportato l’aumento delle sanzioni soprattutto riguardo alla mancata o falsa comunicazione dei dati rilevanti.
Altra norma che scotta è quella che prevede l’Amministrazione non più obbligata a motivare la non considerazione delle risultanze di Gerico.

Rischia la rottura, dunque, il rapporto di collaborazione tra categorie e Fisco.

A giustificare le misure stringenti il direttore dell’accertamento, Magistro, ricorda il giochetto dell’aggiustamento dei costi residuali per rientrare nelle previsioni da studi. Dal fronte degli Ordini le critiche affiancano le proposte.

Dal Cndcec il monito che certamente l’inasprimento delle sanzioni non crea la coscienza etica del contribuente per ridurre l’evasione. E questo perché, spiega Roberto D’Imperio del Cndcec, le ultime norme finiscono per equiparare gli errori formali a quelli sostanziali. I rimedi potrebbero essere quelli di premiare i virtuosi con riduzioni e crediti d’imposta.

Infine, Marina Calderone si dice preoccupata per la perdita dell’obbligo di motivazione che potrebbe “consentire al Fisco di evitare un’oggettiva e analitica motivazione che tenga conto delle osservazioni del contribuente in occasione del contraddittorio”.
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