La Camera approva il federalismo municipale

Pubblicato il 03 marzo 2011 Il decreto sul federalismo municipale passa blindato il voto alla Camera. Entrata in vigore diversificata per alcune misure: l’Imu nel 2014, la cedolare fin dal 2011.

Da quest’anno, dunque, al di fuori dall’attività d’impresa o di lavoro autonomo chi dà in affitto immobili a uso abitativo può optare di tassare i canoni con un’imposta del 21% - 19% per i contratti a canone concordato per immobili siti nei Comuni con carenze di disponibilità abitative o ad alta tensione abitativa - sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali comunale e regionale, delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione. Assoggettabili alla sostitutiva anche i canoni sui contratti di locazione di durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno, per i quali non c’è l’obbligo di registrazione.

Per la durata dell’affitto con cedolare secca è sospesa da parte del locatore la possibilità di chiedere qualsiasi aggiornamento, compresa la variazione Istat.

Intanto, dall’Anci l’allarme: “Circa un milione di famiglie che ora vivono in affitto a canone concordato – afferma Claudio Fantoni, presidente della consulta casa Anci – rischiano di vedersi aumentato l'affitto, perché la cedolare di fatto fa perdere la convenienza del concordato”, con la conseguenza che sarà più conveniente per i proprietari il passaggio a un canone libero da vincoli.

Prossima tappa del federalismo fiscale il decreto legislativo sul fisco regionale e provinciale, con lo scoglio dei costi standard della sanità. È la questione più spinosa, lo sa bene il ministro Calderoli che per questo chiede una proroga di 4 mesi per la delega, che così scadrebbe non più il 21 maggio ma il 21 settembre 2011.
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