Meno contributi per i redditi più bassi e per i giovani avvocati

Pubblicato il 11 ottobre 2017

I tecnici del Governo stanno valutando le varie proposte da inserire nella legge di bilancio per il 2018, di imminente presentazione, e tra queste proposte è emerso il dimezzamento dei contributi per i giovani lavoratori autonomi.

Il presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, rispondendo ad un’intervista de "Il Sole 24 ore", commenta questa misura relativa alla decontribuzione dei giovani professionisti.

Luciano, in particolare, sottolinea come l’idea della decontribuzione sia apprezzabile, anche se occorrerebbe capire di quali contributi si tratti e verificare l’eventuale copertura anche per gli enti di previdenza privati, nonché, infine, se il dimezzamento dei contributi faccia o meno salvi i periodi contributivi.

Sottolineata, a tal proposito, l’opportunità di una consultazione e del coinvolgimento dei professionisti interessati, “per evitare che si creino dei fraintendimenti”.

Contributo minimo non dovuto per 5 anni

Ad ogni modo, Luciano ha ricordato come, sulla linea delle agevolazioni, Cassa forense abbia recentemente approvato una delibera che prevede la non debenza, per cinque anni, ed ossia dal 2018 al 2022, del contributo integrativo minimo per i redditi più bassi. Una decisione, questa, che attende solo il via libera dei ministeri vigilanti.

Il presidente della Cassa privata degli avvocati auspica, ad ogni modo, che le nuove misure della manovra non tocchino i patrimoni degli enti di previdenza privati.

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