Online il software ‘Segnalazioni 2017’ per inviare al Fisco indicazioni su studi di settore 2016

Pubblicato il 19 dicembre 2017

Diffuso dall’agenzia delle Entrate il nuovo software chiamato “Segnalazioni 2017”, che permette ai contribuenti di motivare le situazioni personali riguardanti l’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2016.

Nello specifico, attraverso il software è possibile fornire informazioni o elementi giustificativi relativi a situazioni di non congruità, non normalità o non coerenza o riguardanti l’indicazione in dichiarazione di cause di inapplicabilità o di esclusione.

In questo modo, spiega l’agenzia delle Entrate, si semplifica il rapporto cittadino/Fisco, poiché gli uffici non procederanno nella strada dei controlli nei confronti dei contribuenti che hanno inviato le segnalazioni, motivando le proprie scelte.

Per accedere al software “Segnalazioni 2017” seguire il seguente percorso: Home – Schede – Dichiarazioni – Studi di settore – Invio di segnalazioni relative agli studi di settore Redditi 2017 (periodo d’imposta 2016) web.

E’ a disposizione una Guida per la compilazione.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy