Svalutazione dei crediti. Il 5% guarda agli accantonamenti dedotti

Pubblicato il 09 giugno 2017

Sul trattamento fiscale della svalutazione dei crediti è incentrata la risposta fornita dall’agenzia delle Entrate a mezzo di risoluzione n. 65 dell’8 giugno 2017. In effetti, il parere reso dall’amministrazione finanzia ricalca quanto già affermato con circolare n. 26/2013 e nelle istruzioni al Modello Unico SC.

Una società che opera nel campo del settore energetico fa presente di maturare numerosi crediti commerciali e di provvedere a valutare periodicamente tale crediti e ad iscrivere a conto economico la svalutazione.

In particolare viene chiesto all’Agenzia di chiarire l’esatta determinazione del limite di deducibilità e come comportarsi, in sede di dichiarazione, nell’ipotesi in cui la deduzione non è più ammessa perché l’ammontare complessivo delle svalutazioni e degli accantonamenti dedotti ha raggiunto il 5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti risultanti in bilancio alla fine dell’esercizio (art. 106, Tuir).

La risoluzione n. 65/2017 riafferma che:

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

NIS, al via la seconda fase: misure, obblighi e scadenze ACN

02/05/2025

Licenziamento in malattia legittimo se l’attività extra ostacola la guarigione

02/05/2025

Credito estero: no a decadenza per omessa indicazione in dichiarazione

02/05/2025

UCPI: sciopero e manifestazione nazionale contro il Decreto sicurezza

02/05/2025

Maternità e formazione professionale continua, chiarimenti commercialisti

02/05/2025

Superbonus e CILA-S: decadenza dell’agevolazione per mancata compilazione del quadro F

02/05/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy