Troppi i tentativi di inserire nella manovra la liberalizzazione delle professioni

Pubblicato il 15 luglio 2011 Se il mondo industriale solleva la necessità delle liberalizzazioni, che potrebbero essere “un modo per ridurre il tasso d’inflazione”, il mondo dei professionisti risponde con la proposta, rispettosa dell’art. 33, comma 5, della Costituzione.

Con un comunicato stampa il CUP, Comitato Unitario delle Professioni, e le Professioni dell’Area Tecnica aderenti al PAT, di concerto con ADEPP e CONFPROFESSIONI, ribadiscono la loro preoccupazione sia per la trattazione di una materia così delicata come quella riguardante l’intero sistema professionale italiano, senza la dovuta riflessione e sotto la spinta di un’emergenza alla cui soluzione in nulla può contribuire uno stravolgimento di quel sistema, sia per il formarsi nell’opinione pubblica di una visione, artatamente distorta, che confonde per difesa di “casta”, l’affermazione di principi fondamentali per il corretto funzionamento dell’intero sistema professionale italiano.

E propongono un razionale ammodernamento degli ordinamenti di tutte le professioni, nel rispetto della Costituzione, ispirato tra gli altri, ai seguenti principi:

- funzione pubblicistica degli ordini
- formazione professionale continua obbligatoria
- norme deontologiche rigorose e un sistema disciplinare più evoluto, celere e terzo
- costi ed onorari correlati all’entità ed alla qualità della prestazione
- garanzie patrimoniali relative alla responsabilità civile nei confronti dei terzi interessati
- pubblicità e trasparenza
- misure di promozione e sostegno dei giovani professionisti
- forme organizzative ad hoc per favorire l’aggregazione, nelle vesti di Società di Lavoro Professionale e non di società tipiche dell’attività d’impresa.
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