Tutela penale dell'ambiente in UE: pubblicata la nuova direttiva

Pubblicato il 02 maggio 2024

E' stata pubblicata il 30 aprile 2024, nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, la Direttiva UE 2024/1203 del Parlamento europeo e del Consiglio, datata 11 aprile 2024, in tema di tutela penale dell’ambiente.

Direttiva UE sulla tutela penale dell'ambiente

La direttiva introduce norme minime per la definizione e la sanzione dei reati ambientali, aggiornando la legislazione precedente (direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE).

La sua applicazione mira a contrastare efficacemente il crescente numero di reati ambientali all'interno degli Stati membri.

Contenuti e obiettivi della nuova Direttiva UE

La nuova direttiva stabilisce normative stringenti per affrontare i reati ambientali con maggiore severità.

Viene introdotto, in particolare, un elenco ampliato di comportamenti illeciti, che riflettono l'evoluzione delle necessità di protezione ambientale all'interno dell'Unione europea.

I reati ambientali UE definiti nella direttiva  

La direttiva enumera venti reati specifici, rispetto ai nove precedenti, tra cui:

Tutela penale dell'ambiente: misure e sanzioni  

La normativa europea introduce sanzioni più severe per rafforzare la protezione dell'ambiente e contrastare i reati ambientali, assicurando conseguenze proporzionate alla gravità delle violazioni.

Sanzioni pecuniarie ambientali: nuovi standard per le imprese  

Le sanzioni pecuniarie rappresentano un elemento significativo della nuova legislazione:

Impatti e prospettive della legislazione UE sull'ambiente  

La Direttiva UE, come anticipato, mira a rafforzare la risposta legale agli illeciti ambientali, prevedendo un significativo impatto sugli Stati membri.

È compito dei Paesi membri garantire che individui e aziende colpevoli di reati possano essere soggetti a sanzioni aggiuntive.

Tali sanzioni includono:

Entrata in vigore e termini per adeguamento

La nuova Direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione, vale a dire il 20 maggio 2024.

Da questo momento, gli Stati membri avranno due anni di tempo per conformarsi alle relative disposizioni: le norme nazionali, ossia, dovranno essere adeguate entro il 21 maggio 2026.

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