Riforma fiscale, approvati altri tre decreti attuativi

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È arrivato dal Consiglio dei ministri del 21 aprile 2015 il primo via libera ai decreti attuativi della riforma fiscale (Legge delega n. 23/2014), che ora passano alle Camere per ricevere il previsto parere.

Si tratta, nello specifico, di tre decreti legislativi recanti disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente, sulla crescita e l’internazionalizzazione delle imprese e sulla trasmissione telematica delle operazioni IVA e di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori elettronici (fatturazione elettronica).

Fatturazione elettronica

Questo decreto legislativo introduce misure volte ad incentivare, mediante la riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, oltre che prevedere adeguati meccanismi di riscontro tra la documentazione in materia di IVA e le transazioni effettuate, attraverso il potenziamento di sistemi di tracciabilità dei pagamenti e specifici strumenti di controllo per le cessioni di beni effettuate con distributori automatici.

Il provvedimento attua l'articolo 9 della delega fiscale e introduce, dal 1° gennaio 2017, la facoltà per i contribuenti di inviare telematicamente le fatture elettroniche e i corrispettivi giornalieri. Chi deciderà di archiviare fatture e scontrini cartacei dovrà, così, agire unicamente in modalità digitale attraverso il sistema di interscambio, che dal 31 marzo 2015 è l’unico sistema utilizzabile dai fornitori che hanno rapporti con la Pubblica Amministrazione.

L’utilizzo della e-fattura e dello scontrino telematico sarà affiancato da alcune semplificazioni amministrative e contabili. Il contribuente che opterà per la fatturazione elettronica otterrà l'abolizione di alcuni obblighi comunicativi, come per esempio: la cancellazione dello spesometro; dell’invio delle comunicazioni delle operazioni realizzate con Paesi Black list; dell'elenco degli acquisti intracomunitari di beni e dell'elenco riepilogativo dei servizi intracomunitari ricevuti (Intrastat acquisti e servizi ricevuti).

Sempre nel provvedimento attuativo è prevista, poi, anche la possibilità di una priorità nel rimborso dei crediti Iva entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e, per i contribuenti di minori dimensioni, anche la dichiarazione precompilata Iva.

Abuso di diritto

Viene finalmente definita anche nel nostro ordinamento la norma che disciplina l’abuso di diritto, concetto finora rimesso alle decisioni dei giudici, come pure quella relativa alla rilevanza dei reati tributari.

Con questo decreto legislativo si punta a rafforzare la certezza del diritto nei rapporti tra Fisco e contribuente, in materia non solo di abuso del diritto ed elusione fiscale, ma anche di raddoppio dei termini per l’accertamento e tax compliance.

L’abuso del diritto e l’elusione fiscale vengono unificati in un unico concetto, che ha una valenza generale, con riguardo a tutti i tributi, al fine di delineare con certezza la condotta contestabile al contribuente. L’abuso di diritto, dunque, esce dall’ambito del penale per essere sanzionato solo in via amministrativa. Inoltre con la sua definizione (è inserito un nuovo articolo nelle Legge sullo Statuto del contribuente) viene, da una parte, tolto un po’ di arbitrio dagli accertamenti effettuati dagli organi competenti (“abuso nell’abuso di diritto”), mentre, dall’altra parte, sono stati forniti ai contribuenti limiti precisi entro i quali operare senza incorrere nella violazione involontaria dello spirito delle norme fiscali.

Il decreto introduce poi alcune novità anche in tema di termini di accertamento. Viene chiarito il quadro delle regole sui tempi di accertamento in presenza di reati tributari: per tutelare il contribuente, si prevede che il raddoppio dei termini in presenza di un reato penale sia possibile a condizione che la denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’Amministrazione finanziaria sia inviata entro i termini ordinari dell’accertamento. Il raddoppio non opera se la denuncia viene presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini.

Internazionalizzazione delle imprese

Infine, con il terzo decreto, il Governo ha voluto fissare una serie di principi per rendere il nostro Paese più attraente e competitivo agli occhi sia delle imprese italiane che straniere.

A tal fine, il provvedimento mira a rafforzare il ruolo che il Fisco deve svolgere a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, attraverso la riduzione di vincoli alle operazioni transfrontaliere e la creazione di un quadro normativo più certo e trasparente per gli investitori.

È previsto un nuovo ruling internazionale per definire le regole su transfer pricing, stabile organizzazione, trasferimento di residenza, tassazione di dividendi, interesssi e royalties.

Il decreto prevede l’introduzione di un interpello ad hoc per le società che effettuano nuovi investimenti, con il quale si potrà definire a priori con il Fisco la disciplina da applicare al piano dei nuovi investimenti che si intendono attuare in Italia. A tal fine, è necessario che l’investitore presenti un business plan con la descrizione dell’ammontare dell’intervento, i tempi e le modalità di realizzazione dello stesso, l’incremento occupazionale e i riflessi che esso ha sul sistema fiscale italiano.
Allegati Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 30 - Ruling internazionale ampio - Monaldi
  • Il Sole 24 Ore, p. 3 - Deducibili i costi black list «di mercato» - Gaiani
  • Il Sole 24 Ore, p. 3 - La e-fattura sostituisce spesometro e Intrastat - Santacroce
  • Il Sole 24 Ore, p. 2 - La voluntary acquista certezze - Ambrosi

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