Il redditometro insegue 20mila finti poveri

Pubblicato il 15 giugno 2009

La Guardia di Finanza attuerà fino a dicembre un piano di controlli straordinari per inquadrare la capacità contributiva di circa ventimila cittadini che si fingono poveri e vivono nel lusso. Il piano prevede anche l’uso di reparti navali e aerei per verificare il possesso di barche e fotografare piscine e parchi. Saranno verificati mutui onerosi e canoni di leasing immobiliari, arredi sfarzosi, nonché spese per hobby e per passioni come il gioco.

La GdF segnalerà all’agenzia delle Entrate i casi in cui è rilevabile una capacità di spesa sproporzionata rispetto al reddito complessivo dichiarato dal contribuente lavoratore autonomo o imprenditore soggetto agli studi di settore. Lo stesso sarà fatto nei confronti di società di persone e di capitali a ristretta base azionaria soggette agli studi e non congrue in presenza di spese sproporzionate e non giustificate dei propri soci.

Con il nuovo applicativo Cete, il canale di comunicazione telematica realizzato dai nuclei speciali entrate delle Fiamme gialle in collaborazione con la Sogei, si potranno incrociare i dati con quelli dell’Anagrafe tributaria.

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