Smaltimento dell'arretrato con l'ausilio di 10 mila avvocati

Pubblicato il 23 maggio 2011 Il ministero della Giustizia sta mettendo a punto il testo di un decreto legge che, per far fronte al problema dello smaltimento dell'arretrato civile, oltre agli interventi per l'efficienza del sistema giudiziario già approvati nei mesi scorsi dal Consiglio dei ministri e attualmente in discussione in Senato, introduce anche le ultime soluzioni concordate con l'avvocatura e che prevedono, in particolare, il coinvolgimento di ben 10mila avvocati in una tark force contro l'arretrato civile.

Le misure già fissate erano quelle relative all'obbligo per i capi degli uffici giudiziari di definire un piano di attacco nei confronti delle controversie giacenti, la previsione della sentenza in forma breve, le convenzioni con gli ordini forensi per la costituzione dell'ufficio del giudice, la messa a disposizione di 600 giudici ausiliari, scelti tra magistrati in pensione e avvocati dello Stato, per affiancare i giudici nella definizione delle cause pendenti più risalenti.

L'idea è quella di costituire delle sezioni stralcio in cui utilizzare, a supporto dei 600 giudici ausiliari, anche i 10mila avvocati che parteciperanno, così, alla giurisdizione, anche se esclusivamente su cause radicate fuori dal distretto in cui gli stessi esercitano la professione.

Il problema dell'arretrato civile, nel frattempo, continua ad intensificarsi: dagli ultimi dati del ministero della Giustizia emerge che il contenzioso è cresciuto ad un ritmo del 40% l'anno. Nel primo semestre 2010, i nuovi procedimenti sono stati quasi 17mila, le cause pendenti oltre 44mila. Con l'aumento dell'arretrato crescono, altresì, le richieste di risarcimento per l'eccessiva durata delle cause; fino ad oggi, i rimborsi richiesti si attestano ai 250milioni di euro.
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