Nel Consiglio dei Ministri del 5 novembre 2025 è arrivato il primo via libera, in esame preliminare, a un decreto legislativo che aggiorna in modo organico il Testo unico della finanza (TUF, Dlgs. 58/1998), allineandolo agli ultimi interventi dell’Unione europea in materia di mercati, trasparenza dei dati e post‑trade.
L’obiettivo è armonizzare il quadro nazionale al percorso di riforma europeo, rafforzando l’efficienza dei mercati regolamentati, la qualità delle informazioni a disposizione degli investitori e la resilienza delle infrastrutture di mercato. Ciò è evidente dalla lettura del comunicato stampa n. 148 del CdM del 5 novembre 2025.
Obiettivi principali del decreto:
Il testo ora passa ai pareri delle sedi competenti e tornerà in Consiglio per l’approvazione definitiva; seguiranno la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, eventuali disposizioni transitorie e i correlati adeguamenti regolamentari da parte di Consob e Banca d’Italia.
Il provvedimento mira a migliorare l’efficienza e l’integrità dei mercati regolamentati dell’Unione europea, armonizzando il TUF alle più recenti riforme UE su trasparenza, dati, negoziazione, post‑trade e finanza sostenibile.
Accanto all’adeguamento del TUF, il decreto contiene interventi integrativi e correttivi al Dlgs n. 128/2024 (attuazione della Direttiva UE 2021/2101 sul country‑by‑country reporting pubblico), mirati a perfezionare rinvii e competenze.
Il provvedimento concentra l’attenzione su le seguenti direttrici.
Per imprese di investimento e banche l’adeguamento impone la revisione delle politiche di best execution e dei presìdi su conflitti/inducement in coerenza con il divieto di PFOF, insieme all’aggiornamento dei modelli di instradamento ordini e della contrattualistica con sedi di negoziazione e fornitori di dati.
Sul versante dati, occorrono interventi su pubblicazione e transaction reporting (qualità, tempestività, riconciliazioni) e la readiness all’interazione con il consolidated tape, con impatti su governance, sistemi IT e formazione per trading e compliance.
Il decreto, pur in esame preliminare, rappresenta la cornice nazionale della più ampia riforma europea su mercati, dati e post‑trade. In attesa del testo definitivo e degli atti di secondo livello, è opportuno avviare sin d’ora interventi preparatori su governance dei dati, policy di negoziazione, rapporti con data vendor e sedi, nonché sulla readiness EuGB ed ESAP.
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