La manovra stringe sulle Casse

Pubblicato il 17 dicembre 2011 Il decreto Monti, all'esame del Senato per la conversione in legge, assegna 6 mesi di tempo, ossia fino al 30 giugno 2012, alle casse di previdenza per presentare i propri bilanci tecnici per i prossimi 50 anni, invece degli odierni 30, garantendo l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche.

E non è tutto: in questo dato di lunghissimo periodo, gli enti di previdenza dovrebbero assicurare questo equilibrio tra entrate e uscite senza considerare i beni mobiliari ed immobiliari accumulati duranti gli anni. L'operazione si presenta molto difficile.

Per questo Andrea Camporese, presidente Adepp, è intenzionato a rappresentare le difficoltà date dall'allungamento del periodo di calcolo e dal divieto di usare i patrimoni, nei prossimi confronti con il ministro del welfare, Fornero. Il problema è di notevoli dimensioni se si pensa che in caso di “default” delle casse ad aderire alle regole, dal 1° luglio 2012 scatterà l'applicazione del sistema contributivo ai professionisti in attività ed il contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento.

Sembra che obiettivo del governo sia quello di mettere in difficoltà le casse per poi giungere a commissariarle.

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, si dice preoccupato dall'intervento sulle casse di previdenza dei professionisti, ed invita il governo a rivedere la norma. Aggiunge: “Siamo pronti, insieme con le casse di previdenza, a un confronto immediato con il ministro Fornero per illustrare il disagio e la preoccupazione di numerose categorie professionali, in particolare quelle dell'aria sanitaria, e per contribuire a uscire dall'ambiguità di una norma che si presta a chiavi di lettura che ci auguriamo non siano quelle di un intervento sul patrimonio delle Casse”.
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