Professioni. Ue, test di proporzionalità prima delle norme nazionali

Pubblicato il 12 luglio 2018

Le nuove disposizioni legislative, regolamentari o amministrative che limitano l’accesso alle professioni regolamentate, anche se la professione sia regolamentata attraverso un ordine professionale, fissate da uno Stato Ue, dovranno essere precedute dal test di proporzionalità.

A stabilirlo la direttiva 2018/958, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 9 luglio (L173), che dovrà essere recepita dai singoli Stati entro il 30 luglio 2020.

Il test di proporzionalità obiettivo e indipendente

Servirà a valutare la proporzionalità delle misure sulle professioni regolamentate in considerazione delle ricadute sul presente e sul futuro, per impedire che interventi legislativi nazionali siano utilizzati per aggirare le regole Ue sul diritto di stabilimento e sulla libera prestazione di servizi.

Ciò, allo scopo di garantire che le disposizioni legislative, regolamentari o amministrative che limitano l’accesso alle professioni regolamentate, o il loro esercizio, che essi introducono, e le modifiche che essi apportano alle disposizioni esistenti, siano idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e non vadano oltre quanto necessario per il raggiungimento di tale scopo.

L’onere della prova della motivazione e della proporzionalità incombe agli Stati membri.

Le motivazioni a supporto di una regolamentazione che possono essere addotte da uno Stato membro dovrebbero essere corredate di un’analisi dell’idoneità e della proporzionalità del provvedimento adottato da tale Stato membro, nonché di precisi elementi suffraganti le argomentazioni. Sebbene uno Stato membro non debba necessariamente produrre uno studio specifico o precisi elementi o materiali che dimostrino la proporzionalità di tale provvedimento prima della sua adozione, esso dovrebbe condurre un’analisi oggettiva, tenendo conto delle circostanze specifiche di tale Stato membro, che dimostri che sussistono rischi reali per il conseguimento degli obiettivi di interesse pubblico.

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