Congresso nazionale commercialisti 2025: tra manovra 2026, IA e riforme per il futuro

Pubblicato il 23 ottobre 2025

Dal 22 al 24 ottobre 2025, i Magazzini del Cotone di Genova ospitano il Congresso Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, intitolato “Concretizzare il cambiamento: esperienze, innovazioni, risultati”.
L’evento, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC), ha rappresentato un momento di confronto per la categoria — oggi composta da oltre 121.000 iscritti e 11.000 praticanti — su tematiche centrali per il futuro della professione: riforma dell’ordinamento, digitalizzazione, utilizzo dell’intelligenza artificiale, fiscalità e compliance antiriciclaggio.

Il presidente Elbano De Nuccio ha ribadito la volontà della categoria di rafforzare la propria centralità istituzionale e di diventare interlocutore stabile del Governo e dell’Amministrazione finanziaria, sottolineando come la parola chiave del triennio debba essere “concretezza”: passare dalle proposte alle azioni, dai principi ai risultati.

Approvazione della Manovra 2026: una spinta per imprese e contribuenti

Nel corso del Congresso è stato espresso un giudizio positivo sulla Manovra economica 2026, approvata dal Governo e in fase di esame parlamentare.
Tra le misure accolte con favore:

Il presidente De Nuccio ha tuttavia sottolineato la necessità di semplificare il quadro normativo in materia di imposte sui redditi, evidenziando come la complessità delle detrazioni e deduzioni rischi di rendere poco percepibile il beneficio fiscale da parte dei contribuenti.

Rafforzare il dialogo con l’Agenzia delle Entrate: verso sportelli dedicati

Un punto centrale del Congresso è stato l’annuncio della creazione di sportelli dedicati ai commercialisti presso le strutture territoriali dell’Agenzia delle Entrate.
Tale misura, frutto della collaborazione con il direttore Vincenzo Carbone, mira a:

La “corsia privilegiata” per i commercialisti rappresenta un segnale concreto di riconoscimento del loro ruolo di intermediari tecnici tra Stato e contribuente, in linea con l’obiettivo di ricostruire un rapporto di fiducia tra categoria e istituzioni.

L’intelligenza artificiale come leva di crescita professionale

Uno dei temi più innovativi del Congresso è stato l’approccio strategico della categoria all’Intelligenza Artificiale (IA).
Come ha sottolineato De Nuccio, l’IA non è un nuovo tiranno, ma può diventare un potente strumento di sviluppo professionale, a condizione che la categoria si presenti preparata sul piano tecnico e normativo.

Le nuove competenze richieste si articolano su due fronti:

  1. Competenze tecnologiche, per comprendere il funzionamento degli algoritmi, la logica dei modelli predittivi e la validazione dei risultati generati;
  2. Competenze normative e di cybersecurity, per garantire la protezione dei dati sensibili e la sicurezza dei sistemi informativi.

L’adozione massiva dell’IA comporta investimenti significativi, che rendono necessaria una maggiore aggregazione tra studi professionali — sotto forma di società tra professionisti, studi associati o network — per condividere costi e competenze.
Fondamentale, inoltre, che il dato generato dall’IA sia sempre verificato e certificato da un professionista umano, poiché la responsabilità dell’interpretazione resta in capo al commercialista.

Antiriciclaggio: dalla compliance formale a quella sostanziale

Ampio spazio è stato dedicato al tema dell’antiriciclaggio, illustrato da Gabriella Viggiano (consigliera nazionale CNDCEC) e Annalisa De Vivo (consulente dell’Ufficio Legislativo).
Le Regole Tecniche 2025 del Consiglio nazionale introducono un cambio di paradigma: l’obiettivo non è più la mera conformità formale agli obblighi, ma la valutazione sostanziale del rischio e l’efficacia dei presidi di prevenzione.

I punti cardine del nuovo approccio sono:

Il principio di fondo, ribadito anche nei tavoli tecnici con la Guardia di Finanza, è che la sostanza deve prevalere sulla forma, in un’ottica di reale collaborazione attiva contro i fenomeni di riciclaggio.

I progressi della categoria e le prospettive future

Nel suo intervento conclusivo, il presidente De Nuccio ha ricordato i principali risultati della consiliatura:

Guardando al futuro, il Consiglio intende rafforzare il percorso di modernizzazione con tre direttrici principali:

  1. Innovazione e digitalizzazione come strumenti di efficienza e competitività;
  2. Formazione continua sulle competenze digitali, normative e di risk management;
  3. Rafforzamento del ruolo istituzionale del commercialista quale garante di legalità e correttezza economica.
Il Congresso di Genova 2025 segna un passaggio chiave per la professione contabile italiana. La categoria si presenta unita e proiettata verso il futuro, pronta a cogliere le sfide della transizione digitale e a riaffermare il proprio ruolo di presidio tecnico e deontologico nell’economia del Paese. Come ha ricordato De Nuccio in chiusura: “Siate orgogliosi di essere commercialisti. Siamo portatori di competenze distintive, e il cambiamento passa da noi.
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