Competenze da rivedere

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A seguito dell’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 223 (L. 248/06), la competenza a decidere sulle cause per iscrizioni ipotecarie e ganasce fiscali è stata trasferita – a far data dal 12 agosto – al giudice tributario. La novità processuale non ha però cancellato i molti paradossi esistenti nell’attuale disciplina, ma anzi ha contribuito a generarne anche un altro. Le controversie contributive, quando riguardano ipoteche e ganasce fiscali site a valle delle cartelle esattoriali, rientrano nella neogiurisdizione del giudice dei tributi, mentre se si riferiscono alle cartelle esattoriali poste a monte delle dette misure continuano ad appartenere alla competenza del giudice del lavoro. Altri casi emblematici sono quelli che si riferiscono ai contributi sanitari che rientrano nella giurisdizione del giudice tributario, che ha anche la competenza relativa alle liti per la speciale sanzione irrogata dalle Entrate per infrazioni lavoristiche/contributive relative al lavoro nero. In queste circostanze una razionalizzazione, che abbia lo scopo di contenere costose sovrapposizioni di giudizi, sembrerebbe necessaria e il luogo più opportuno per far ciò potrebbe essere proprio la legge Finanziaria o il suo decreto collegato. Una proposta auspicabile è quella che prevede di unificare in capo alle Commissioni tributarie tutta la tutela giurisprudenziale in materia contributiva, per superare situazioni “ibride”.

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