Faq sulla comunicazione polivalente

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Sulla comunicazione polivalente, in particolare sugli enti non commerciali, due risposte delle Entrate nella sezione dedicata alle FAQ riguardano, rispettivamente, due quesiti su: l’obbligo – per le associazioni che hanno optato per il regime forfetario - di comunicare anche le informazioni relative alle fatture passive per le quali, in base al particolare regime agevolativo, non è previsto l’onere di registrazione; le informazioni che questi enti sono tenuti a comunicare con riferimento alle fatture passive che documentano gli acquisti riferibili all’attività commerciale e a quella istituzionale svolte dell’ente.

La prima risposta è che i soggetti che hanno esercitato l’opzione per il regime di favore previsto dalla Legge n. 398 del 1991, benché non tenuti alla registrazione analitica delle fatture passive ricevute, devono comunicare gli importi relativi agli acquisti di beni e servizi direttamente riferibili all’attività commerciale eventualmente svolta. Ciò poiché l’obbligo di comunicazione è correlato alla cessione di beni e alle prestazioni di servizi rese e ricevute e non a quello della registrazione, che rappresenta invece un adempimento successivo e diverso rispetto all’emissione della fattura. Perciò, le associazioni sportive dilettantistiche devono includere nello spesometro anche gli acquisti riferibili alla attività commerciale, ancorché non siano tenute, come appena detto, alla registrazione analitica delle fatture passive.

Ricordiamo che l’obbligo di comunicazione nello spesometro scade a fine mese.

La seconda risposta è che gli enti non commerciali rientrano tra i soggetti obbligati all’invio della comunicazione limitatamente alle operazioni rilevanti ai fini Iva. Se, precisa l’Amministrazione finanziaria, le fatture passive si riferiscono ad acquisti relativi tanto alle attività istituzionali quanto a quelle commerciali, l’obbligo si ritiene assolto con l’invio degli importi riguardanti gli acquisti per attività commerciali. Ove per l’associazione sussistano difficoltà a distinguere gli importi riferiti all’attività commerciale rispetto a quelli riguardanti l’attività istituzionale, è possibile comunicare l’intero importo della fattura. Diversamente, le spese relative alle utenze che per gli enti non commerciale potrebbero rappresentare la più diffusa ipotesi di oneri promiscui, non vanno comunicate.
Allegati Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 20 - Nello spesometro fatture anche senza distinzioni - L. Ga.
  • ItaliaOggi, p. 24 - Lo spesometro non fa sconti - Ricca

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