Albi, una riforma attenta ai cittadini

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Si attende ormai la prossima legislatura per la messa a punto della tanto dibattuta questione sulla riforma delle professioni. Il tempo per l’approvazione di una legge che ridisegni gli ordinamenti professionali è giunto: non solo l’Europa, ma lo stesso mercato nazionale la richiede in tempi brevi. Pertanto, qualsiasi dei due schieramenti politici risulti vincitore dalle prossime elezioni di aprile non potrà esimersi dall’affrontare seriamente la questione. Secondo l’Autore, il nuovo Governo dovrà evitare però di cadere nell’errore di fare un legge “comunque” pur di accorciare i tempi e dovrà, invece, cercare di muoversi secondo quelle direttrici comuni, che negli ultimi anni hanno visto la convergenza di quasi tutti gli schieramenti politici. In particolare, si sottolinea la necessità di mantenere il sistema ordinistico, parte integrante della cultura e della storia del sistema economico nazionale, di cui l’Europa non chiede l’abolizione. Ciò nonostante, comunque, si ravvisa l’esigenza di un sostanziale ammodernamento degli Ordini, al fine di rafforzarne le funzioni di garanzia nei confronti degli utenti e, infine, si manifesta la necessità di dar vita ad un sistema duale dove le professioni ordinate possano coesistere con le associazioni delle nuove professioni, preoccupandosi di precisare con norme snelle ed inequivocabili la definizione delle prerogative di queste ultime.    

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