Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il Lavoro: cosa cambia

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Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e il Lavoro: cosa cambia

Due messaggi Inps del 17 febbraio 2025, numero 592 e 595, illustrano le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 in merito all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).

Vediamo dunque le modifiche più rilevanti, le nuove soglie di reddito e le procedure di aggiornamento della modulistica rese note dall’Istituto.

Modifiche ai requisiti economici per l’Assegno di Inclusione

La Legge di Bilancio 2025 ha aggiornato i criteri di accesso all’ADI, modificando le soglie economiche previste dal decreto legge 48/2023. Le principali variazioni riguardano:

  • l’incremento delle soglie di reddito familiare per l’accesso al beneficio;
  • il nuovo calcolo della quota di integrazione del reddito;
  • lintegrazione per il pagamento del canone di locazione.

Aggiornamento della modulistica

Partendo dalla modulistica, per facilitare la compilazione della domanda di Assegno di Inclusione l’Inps ha aggiornato il modulo introducendo le seguenti modifiche.

  • Inserimento dell’elenco delle strutture sanitarie abilitate a rilasciare certificazioni per condizioni di svantaggio.
  • Nuovi campi a testo libero per indicare la struttura che ha rilasciato l’attestazione.

NOTA BENE: le informazioni inserite nei campi saranno visibili solo agli operatori delle strutture competenti per la verifica.

Dove trovare l’elenco delle strutture sanitarie

Sul portale Inps, nella sezione “Manuali utente ed altri documenti” del servizio Assegno di Inclusione (ADI).

L’elenco comprende strutture di primo e secondo livello, tra cui: distretti sanitari, ASL, USL, SerD, Centri di salute mentale, ecc.

Operatori sanitari e accesso ai servizi Inps

Gli operatori sanitari possono richiedere l’abilitazione al servizio di verifica delle condizioni di svantaggio.

Per farlo, devono inviare il modulo AP64 all’Istituto, indicando la struttura sanitaria di riferimento.

Nuove soglie di reddito per i nuclei familiari in affitto

Per i nuclei familiari residenti in un’abitazione in locazione, la Legge di Bilancio 2025 ha stabilito una nuova soglia di reddito pari a 10.140 euro.

Questa modifica consente ai beneficiari in affitto di avere un accesso più ampio alla misura di sostegno economico.

Come si calcola l’importo dell’ADI per chi vive in affitto

Il calcolo dell’importo dell’ADI per le famiglie in locazione tiene conto di due fattori.

  1. Quota di integrazione del reddito (Quota A), si ottiene moltiplicando la nuova soglia reddituale per il parametro della scala di equivalenza dell’ADI.
  2. Quota di integrazione del canone di locazione (Quota B), è riconosciuta fino a 3.640 euro annui.

Ecco alcuni esempi pratici:

  • Nucleo con reddito familiare di 0 euro e canone di locazione di 4.500 euro annui. L’importo annuo dell’ADI sarà 10.140 euro (845 euro al mese).
  • Nucleo con reddito familiare di 6.500 euro e canone di locazione di 3.000 euro annui. L’importo annuo sarà 3.000 euro (250 euro al mese).
  • Nucleo con reddito familiare di 8.140 euro e canone di locazione di 3.640 euro annui. L’importo annuo sarà 3.640 euro (303,33 euro al mese).

Attribuzione d’ufficio del coefficiente della scala di equivalenza per i carichi di cura

L’Inps ha aggiornato anche le modalità di calcolo del coefficiente della scala di equivalenza dell’ADI, attribuendo d’ufficio un coefficiente aggiuntivo di 0,40 ai nuclei familiari in cui sia presente almeno una delle seguenti condizioni.

  • Presenza di minori di tre anni di età.
  • Tre o più figli minori.
  • Componenti con disabilità o non autosufficienza, come definite nell’allegato 3 al DPCM 159/2013.

Cosa cambia

  • In precedenza, il carico di cura doveva essere esplicitamente dichiarato nella domanda di ADI.
  • Ora, anche in assenza di dichiarazione, l’Inps attribuirà automaticamente il parametro di 0,40 se le condizioni sono verificate d’ufficio.

A chi viene assegnato il coefficiente?

  • Al componente maggiorenne del nucleo familiare a cui è già attribuito il coefficiente base della scala di equivalenza pari a 1.
  • I servizi sociali potranno confermare o modificare l’attribuzione d’ufficio del carico di cura.

Variazioni future

Le modifiche successive nella distribuzione dei carichi di cura tra i componenti del nucleo familiare dovranno essere gestite dai servizi sociali; per questo motivo, è stata eliminata la sezione di compilazione relativa all’indicazione del carico di cura dal modello di comunicazione “ADI-Com esteso”.

Ricalcolo e integrazione delle mensilità arretrate

Domande già accolte e in corso di pagamento

Se il carico di cura non era stato dichiarato ma le condizioni erano presenti, l’Istituto procederà a ricalcolare l’importo spettante; verrà quindi integrato l’assegno per le mensilità pregresse non correttamente calcolate e l’importo arretrato sarà erogato in un’unica soluzione.

Domande respinte per superamento della soglia di reddito

Se la mancata indicazione del carico di cura ha portato al rigetto della domanda per superamento della soglia di reddito, l’Inps riesaminerà d’ufficio la richiesta.

Il parametro 0,40 sarà applicato retroattivamente, con un nuovo calcolo della soglia reddituale e, se il nucleo rientra nei requisiti, la domanda passerà da “respinta” a “accolta”, con erogazione della prima mensilità e liquidazione di tutte le mensilità arretrate.

Proroga della durata massima del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL)

Dal 1° gennaio 2025, i percettori del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) possono beneficiare di una proroga di ulteriori dodici mesi, a condizione che:

  • stiano frequentando un corso di formazione alla scadenza delle prime dodici mensilità;
  • abbiano aggiornato il Patto di servizio personalizzato.

Chi NON può beneficiare della proroga?

  • Chi ha terminato le dodici mensilità nel 2024.
  • Chi, al termine del primo anno, partecipa a iniziative di politica attiva diverse dai corsi di formazione (es. tirocini).

Procedura per l’estensione del SFL

L’estensione avviene tramite la piattaforma SIISL, che verifica:

  • La presenza di una domanda accolta.
  • L’iscrizione a un corso di formazione non ancora concluso.
  • L’aggiornamento del Patto di servizio personalizzato prima della scadenza delle prime dodici mensilità.

Se l’aggiornamento del Patto di servizio non viene rilevato in tempo, la domanda viene sospesa per verifica mentre, se dopo novanta giorni non viene registrato, il beneficio cessa di essere corrisposto.

FAQ

Cos’è l’Assegno di Inclusione (ADI)?

L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico destinata ai nuclei familiari in difficoltà, introdotta dal Decreto-Legge 48/2023 e disciplinata dalla Legge 85/2023.

Cosa cambia?

L’INPS ha introdotto un sistema di attribuzione d’ufficio dei carichi di cura, che permette il riconoscimento automatico del coefficiente della scala di equivalenza (0,40) anche in assenza di dichiarazione esplicita nella domanda ADI, se sono presenti le condizioni previste dalla legge.

Cosa significa "carichi di cura"?

Un componente del nucleo familiare ha un carico di cura se è presente almeno una delle seguenti condizioni:

  • Un bambino sotto i 3 anni di età.
  • Tre o più figli minori.
  • Un componente con disabilità o non autosufficienza, come definito dal DPCM 159/2013.

Chi riceve il coefficiente aggiuntivo di 0,40 della scala di equivalenza?

Il coefficiente di 0,40 viene attribuito al componente maggiorenne del nucleo familiare che ha già il coefficiente base pari a 1. I servizi sociali possono confermare o modificare l’attribuzione.

Come cambia il calcolo dell’ADI con il nuovo coefficiente?

Se un nucleo familiare ha diritto al coefficiente 0,40 e non lo ha indicato in domanda, l’INPS lo applicherà automaticamente e procederà a ricalcolare l’importo spettante.

Cosa succede alle domande ADI già accolte?

Se la domanda ADI è già stata accolta e l’attribuzione del carico di cura non era stata indicata, l’INPS procederà al ricalcolo dell’importo e alla liquidazione delle mensilità arretrate in un’unica soluzione.

E se la mia domanda è stata respinta per superamento della soglia di reddito?

Se il mancato riconoscimento del coefficiente 0,40 ha comportato il rigetto della domanda, l’INPS riesaminerà d’ufficio la pratica e, se i requisiti economici risultano rispettati, la domanda passerà in stato “accolta” con erogazione della prima mensilità e pagamento degli arretrati.

Cosa cambia nel modello di domanda ADI?

  • È stato aggiornato l’elenco delle strutture sanitarie abilitate alla certificazione della condizione di svantaggio.

  • Sono stati inseriti nuovi campi a testo libero per specificare la struttura che ha rilasciato l’attestazione

Quali sono le principali novità per l’Assegno di Inclusione (ADI)?

  • Nuova soglia di reddito per chi vive in affitto, fissata a 10.140 euro annui.
  • Quota aggiuntiva per il pagamento dell’affitto, fino a 3.640 euro annui.
  • Nuovo calcolo della quota di integrazione del reddito, basato sulla scala di equivalenza ADI.

Come viene calcolato l’importo dell’ADI per chi è in affitto?

L’importo dell’ADI per i beneficiari in affitto si calcola considerando due componenti.

  • Quota di integrazione del reddito (Quota A), determinata moltiplicando la soglia reddituale per il parametro della scala di equivalenza.
  • Quota di integrazione del canone di locazione (Quota B), può arrivare fino a 3.640 euro annui.
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