Bilanci, immobili senza area

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In vista della redazione del bilancio per l’esercizio 2006, e la conseguente determinazione del reddito d’impresa, in materia di scorporo del terreno sottostante, i calcoli relativi all’immobile strumentale passano da una fase teorica ad una pratica: si tratta cioè di impostare correttamente gli ammortamenti e quantificare l’imponibile reddituale. Molti dubbi riguardanti la materia hanno trovato soluzione con la circolare n. 1/E del 19 gennaio scorso. Soprattutto al paragrafo 7, l’agenzia delle Entrate ha analizzato la problematica questione relativa allo scorporo. Come anticipato, a partire dall’esercizio 2006, le imprese dovranno determinare la quota di ammortamento deducibile del fabbricato strumentale depurando il costo di quest’ultimo del valore attribuibile al terreno. Ciò spingerà molte imprese ad adottare una regola contabile finora trascurata, cioè calcolare, in primo luogo nel conto economico, l’ammortamento del fabbricato su un costo depurato del valore del terreno. Ma per le imprese si porrà anche il problema di non poter più eseguire ammortamenti deducibili se il fondo d’ammortamento ha già raggiunto il valore dell’edificio depurato del terreno. Sull’argomento ci sono diversi aspetti che dovranno essere esaminati e, di conseguenza, regolati: per esempio, il caso in cui il terreno su cui è stato costruito il fabbricato è stato acquisito in diritto di superficie; altra situazione è quella che si presenta quando un’impresa costruisce un immobile sul terreno comunale sostenendo il costo in base a una convenzione che le permette lo sfruttamento economico del bene stesso per un certo numero di anni. In questi casi si dovranno individuare principi contabili in grado di standardizzare le fattispecie presentate. 

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