Cinema: tax credit Produzione audiovisiva nazionale e internazionale

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Cinema: tax credit Produzione audiovisiva nazionale e internazionale

Con l’emanazione di due nuovi decreti datati 26 giugno 2025 da parte della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, si rafforza il sistema degli incentivi fiscali a sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva italiana.

I provvedimenti definiscono il quadro normativo aggiornato per l’applicazione del tax credit, lo strumento cardine volto a sostenere la competitività e la crescita del settore, sia sul piano nazionale sia in ambito internazionale.

Credito d’imposta per favorire gli investimenti audiovisivi in Italia

La normativa del 14 novembre 2016, n. 220, che stabilisce il quadro regolamentare per il settore del cinema e dell’audiovisivo, include – tra le sue disposizioni – l’articolo 19, il quale introduce un’agevolazione fiscale sotto forma di credito d’imposta. Tale misura è destinata a promuovere l’afflusso di investimenti stranieri nel territorio italiano nell’ambito delle produzioni cinematografiche e audiovisive. Il beneficio è riservato alle società italiane specializzate nella produzione esecutiva e nella post-produzione, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del comparto nazionale e incentivare l’impiego di risorse e competenze locali.

Invece, l’articolo 15, della legge 220/2016 prevede un credito d’imposta riservato alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva nostrana.

La Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura ha deciso di procedere a un aggiornamento del quadro normativo di riferimento, disponendo l’adozione di due nuovi provvedimenti:

    1. il decreto direttoriale n. 2540 del 26 giugno 2025, relativo al tax credit per la produzione internazionale, che dà attuazione all’articolo 18, comma 1, del decreto congiunto del MiC e del MEF emanato il 4 ottobre 2024, n. 329 (Decreto tax credit internazionale);
    2. il decreto direttoriale n. 2541 del 26 giugno 2025, concernente il tax credit per la produzione nazionale, previsto dall’articolo 38, comma 1, del decreto MiC-MEF del 10 luglio 2024, n. 225 (Decreto tax credit produzione).

Tax credit internazionale: spese sono ammesse e tracciabilità

Per accedere al beneficio fiscale previsto dal decreto tax credit internazionale, n. 2540 del 26 giugno 2025, è fondamentale che tutte le spese sostenute dalle imprese italiane coinvolte nella produzione o post-produzione siano tracciabili, documentate con precisione e conformi ai requisiti previsti dalla normativa.

In concreto, questo significa che:

  • ogni prestazione affidata a terzi – cioè i cosiddetti “service” – deve essere rendicontata in modo dettagliato. Bisogna indicare, per ciascun fornitore, i dati anagrafici, la descrizione puntuale delle attività svolte, l’elenco del personale impiegato (con relativo codice fiscale e compensi), e allegare la prova dei pagamenti effettuati secondo modalità che garantiscano la piena trasparenza dei flussi finanziari;
  • il fornitore deve confermare, sotto la propria responsabilità, che non ci sono stati subappalti "a cascata", ossia affidamenti a terzi non dichiarati o non autorizzati. Deve inoltre attestare che le spese rispettano i criteri di ammissibilità previsti dalla legge e che la propria impresa è in regola da ogni punto di vista;
  • tutti i pagamenti devono passare attraverso un conto corrente dedicato – anche non esclusivo – che serve proprio a separare le risorse impiegate per la produzione oggetto del beneficio da eventuali altre attività aziendali. E per garantire ancora maggiore chiarezza, tutte le fatture e i documenti di spesa superiori a 1.000 euro devono indicare esplicitamente il titolo dell’opera audiovisiva cui si riferiscono. In caso contrario, quel costo non potrà essere considerato valido ai fini del credito.

Infine, va evitato ogni meccanismo di compensazione tra crediti e debiti tra imprese, perché anche questo comprometterebbe la regolarità del tracciamento dei costi.

Come si richiede il tax credit: la procedura passo dopo passo

Per ottenere il tax credit destinato alla produzione internazionale, le imprese devono seguire un percorso ben preciso, articolato in due fasi: una richiesta preventiva e una richiesta definitiva. Vediamo nel dettaglio come funziona.

1. La richiesta preventiva

La prima tappa è la richiesta preventiva, che va presentata almeno 90 giorni prima dell’inizio delle riprese o delle lavorazioni. In questa fase l’impresa deve dimostrare che tutto è pronto per partire, fornendo una serie di documenti e informazioni.

  • La ricevuta del versamento per le spese di istruttoria;
  • Il piano di lavorazione dell’opera, con il dettaglio delle giornate previste per le riprese o, nel caso delle animazioni, delle fasi di lavorazione;
  • Tutti gli elementi necessari per verificare che il progetto abbia i requisiti culturali richiesti dalla normativa;
  • Il contratto firmato con il produttore straniero che ha commissionato l’opera;
  • Una dichiarazione del costo complessivo dell’opera da parte della società straniera;
  • Una serie di autodichiarazioni da parte del legale rappresentante dell’impresa italiana, che attestano la regolarità fiscale, previdenziale, assicurativa, e il rispetto dei contratti collettivi nazionali, oltre all’adesione ai protocolli contro molestie e violenze nei luoghi di lavoro.

Inoltre, al momento della domanda (o al massimo entro 120 giorni), è necessario dimostrare che la produzione sia effettivamente iniziata e in corso, fornendo documenti come il modello UNILAV, il certificato di agibilità, o in alternativa una polizza assicurativa che certifichi lo svolgimento delle riprese o delle lavorazioni.

2. La richiesta definitiva

Una volta concluse le lavorazioni, si passa alla richiesta definitiva. Questa va presentata entro 180 giorni dalla fine dei lavori, e serve per ottenere concretamente il riconoscimento del credito.

In questa fase, l’impresa deve fornire:

  • la rendicontazione completa delle attività svolte, inclusi eventuali contratti di service;
  • la certificazione dei costi, accompagnata da tutta la documentazione contabile e fiscale (fatture, pagamenti, ecc.), che deve essere perfettamente tracciabile e riferita in modo esplicito al titolo dell’opera;
  • nuove autodichiarazioni del legale rappresentante per confermare la regolarità della posizione aziendale;
  • i diari di lavorazione dell’opera, firmati da chi di competenza (come la segretaria di edizione e il produttore esecutivo);
  • un collegamento telematico o supporto digitale che consenta alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo di visionare il prodotto finito.

Senza questo passaggio, tra l’altro, non sarà possibile cedere il credito d’imposta.

E se la richiesta preventiva non è stata fatta?

Nel caso in cui l’impresa non abbia presentato la richiesta preventiva, può comunque richiedere il tax credit con la procedura definitiva, ma dovrà allegare tutta la documentazione richiesta per entrambe le fasi.

Entrata in vigore

Il decreto n. 2540 del 2025 entra in vigore con la pubblicazione sul sito della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. A partire da quella data, decade il decreto direttoriale del 4 dicembre 2024, n. 3831.

Tax credit per la produzione nazionale

Lo strumento agevolativo contenuto nel decreto n. 2541 del 26 giugno 2025 è rivolto a sostenere finanziariamente lo sviluppo e la realizzazione di opere cinematografiche, televisive, web, di animazione, documentari, cortometraggi e videoclip destinati al mercato nazionale.

Il credito è destinato alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva italiane, che abbiano:

  • sede legale o stabile organizzazione in Italia o nello Spazio Economico Europeo;
  • un patrimonio netto minimo (40.000 €, ridotto a 10.000 € per i cortometraggi);
  • la classificazione ATECO 59.11 (produzione cinematografica, di video e programmi televisivi);
  • regolarità fiscale, previdenziale e contrattuale.

Sono escluse le associazioni culturali e le fondazioni senza scopo di lucro.

Spese ammissibili e limiti per tax credit produzione nazionale

Il decreto stabilisce che:

  • tutte le spese devono essere tracciabili, sostenute tramite un conto corrente dedicato, e documentate con fatture che riportano il titolo dell’opera;
  • è obbligatoria la rendicontazione delle prestazioni affidate in service, inclusi dati del fornitore, personale coinvolto, compensi e dichiarazioni di regolarità;
  • esistono limiti massimi per i compensi artistici (registi, sceneggiatori, attori). L'importo massimo è stabilito per legge e ridotto all’80% per opere sotto i 180 minuti.

Fasi per l’accesso al credito

1. Richiesta preventiva

Va presentata prima dell'inizio della produzione, e deve includere:

  • il contratto con gli autori, il piano di lavorazione, il piano finanziario e le fonti di copertura del budget;
  • per opere cinematografiche, un accordo vincolante con un distributore (in caso di animazione può essere fornito dopo);
  • documentazione che provi l’avvio delle riprese (almeno il 50% o 4 settimane);
  • documenti sull’eleggibilità culturale dell’opera.

Per le opere destinate alle piattaforme o alla TV, servono anche accordi con fornitori di servizi media audiovisivi.

2. Richiesta definitiva

Va presentata dopo la conclusione della lavorazione, entro 180 giorni dalla classificazione dell’opera (o, per piattaforme, dalla consegna della copia campione).

Deve contenere:

  • la certificazione dei costi da soggetto terzo (con eventuale perizia di congruità);
  • i diari di lavorazione, firmati dal produttore e dalla segretaria di edizione;
  • contratti di distribuzione e prova dell’uscita in sala;
  • dichiarazioni di regolarità amministrativa e rispetto delle norme contro le molestie sul lavoro.

In caso non sia stata fatta la richiesta preventiva, tutta la documentazione dei due passaggi va presentata in un’unica istanza.

NOTA BENE: Le tempistiche e le modalità di presentazione delle richieste di credito d’imposta saranno disciplinate in apposito decreto direttoriale.

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