Compensi custodi alla Corte costituzionale

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Compensi custodi alla Corte costituzionale

Secondo la Seconda sezione civile di Cassazione potrebbe contenere dei profili di incostituzionalità la disposizione di cui alla Legge n. 311/2004 che riconosce ai custodi dei veicoli sottoposti a sequestro, con effetto retroattivo, compensi inferiori a quelli previgenti.

Per questo motivo la medesima Sezione, con ordinanza n. 18520 del 21 settembre 2016, ha deciso di rimettere alla Corte costituzionale gli atti relativi ad un giudizio avente ad oggetto, appunto, il compenso di un custode di un veicolo sequestrato, nell’ambito del quale era stata sollevata una questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, commi da 312 a 320, della Legge n. 311/2004.

Nell’ordinanza interlocutoria viene precisato come, con riguardo alla non manifesta infondatezza della questione prospettata, risulti centrale la “portata retroattiva” della disposizione, la quale finirebbe per imporre un sacrificio alla sola categoria dei custodi, con pregiudizio per le prestazioni già effettuate all’interno di rapporti di durata.

La scelta che ha operato il legislatore – sottolineano i giudici di legittimità – si mostra irragionevole e non compatibile con i principi di tutela dell’affidamento e del diritto di proprietà.

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