Critiche Cndcec sul DL fallimento

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Critiche Cndcec sul DL fallimento

Piovono critiche, materializzate in un documento inviato alla Commissione giustizia della Camera, dal Consiglio nazionale dei commercialisti al D.L. n. 83 del 27 giugno 2015, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria” ed ora in esame presso la Camera dei deputati.

I punti non condivisi dal Cndcec riguardano:

- la rigidità impressa all'imprenditore, le modifiche ai diritti dei soci e alla par condicio dei creditori, in nome di una maggiore soddisfazione dei creditori;

- la modifica dell’art. 28 l.f., nella parte in cui si “introduce aprioristicamente il concetto di adeguatezza della struttura organizzativa e di risorse del curatore per l’assunzione dell’incarico al fine del rispetto dei tempi previsti nel programma di liquidazione”;

- l'ampiezza della disamina della materia che tocca ambiti differenti, i quali avrebbero bisogno di autonome trattazioni.

Infine, i commercialisti non condividono la scelta di intervenire nuovamente sulla legge fallimentare, a soli pochi anni di distanza dall’ultima modifica.

Incarichi di curatore fallimentare

Nel Pronto ordini n. 157 del 13 luglio 2015, il Cndcec afferma che la figura di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore nelle procedure concorsuali, giudiziarie e amministrative, e nelle procedure di amministrazione straordinaria, nonché l'incarico di ausiliario del giudice, di amministratore e di liquidatore nelle procedure giudiziali, può essere assunta solo dai commercialisti iscritti nella sezione A dell'albo.

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