I professionisti: subito la riforma

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I vertici degli Ordini professionali e delle associazioni non regolamentate si ritrovano sul minimo comune denominatore del fattore tempo come la vera prospettiva per aggiudicarsi un riordino della materia atteso da vent’anni. Nei dibattiti che li hanno coinvolti sul tema “professioni ed elezioni”, avviati dal quotidiano alla fine di febbraio e conclusi il 1° aprile, gli Ordini rivendicano il recupero del proprio ruolo di “garanti” della fede pubblica e di “mediatori” di interessi tra istituzioni e cittadini: attraverso le tariffe (minime) un controllo deontologico più efficace e il timbro di “enti certificatori” della qualità e dell’aggiornamento dei propri iscritti. E un punto fermo su tutti: le attività delle associazioni devono evitare sovrapposizioni con quelle svolte dagli Ordini. Assieme alla richiesta di rivedere competenze ed esclusive, questa marcatura fa temere alle associazioni non regolamentate la corrosione dello spazio di manovra delle attività emergenti. Di contro, le associazioni rivendicano il loro riconoscimento: pieni diritti consentirebbero un dialogo paritario con gli Ordini proprio sulla riforma.  

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