Il danno da fumo non è automatico

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Il giudice adito non può, nel punire la società produttrice di sigarette, far leva su un automatismo del danno. Questo va comunque dimostrato, se si persegue il fine del risarcimento in denaro, non essendo sufficiente sostenere che la persistenza del vizio e la mancata riduzione del fumo attestano la lesione subita. E’, in sintesi estrema, il principio di diritto enunciato in sentenza di Cassazione 25250, terza sezione civile, del 16 ottobre scorso.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 23 – Sigarette light, risarcimento arduo – Alberici

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