L'omessa diagnosi di un male incurabile è comunque danno

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Con una sentenza di quest'anno, la n. 23846, la Corte di cassazione ha spiegato come l'omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, sul quale sia possibile intervenire solo con un intervento palliativo, determinando un ritardo alla possibilità di eseguire tale intervento, cagiona al paziente un danno alla persona per il fatto che non fruendo dell'intervento ha sopportato le conseguenze ed il dolore del processo morboso e perso la chance di conservare, durante quel decorso, una migliore qualità della vita. Sulla scorta di tale principio, la Corte ha riconosciuto fondata la richiesta di risarcimento avanzata dall'erede di una donna deceduta a seguito di una malattia incurabile non tempestivamente diagnosticata.
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