Ricerca telematica dei beni da pignorare: accordo Giustizia - Agenzia Entrate

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Ricerca telematica dei beni da pignorare: accordo Giustizia - Agenzia Entrate

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, hanno firmato una Convenzione che rende più agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare.

La Convenzione, infatti, consentirà agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria, facilitando la ricerca telematica dei beni da pignorare su richiesta di un creditore, o da sottoporre a procedura concorsuale, su richiesta del curatore.

E' quanto si apprende da una nota pubblicata sul sito istituzionale del ministero della Giustizia il 24 giugno 2023, dove è altresì spiegato che l'accordo ha ottenuto il via libera del Garante privacy e sarà valido per 5 anni.

La Convenzione - si legge nel comunicato -  regola l’accesso ai dati e alle informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate in conformità ai principi stabiliti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati e dal Codice in materia di protezione dei dati personali.

Beni da pignorare: accesso a banca dati Entrate

Secondo quanto si apprende, gli ufficiali giudiziari, nell’ambito dei propri compiti di ufficio, potranno utilizzare il servizio per acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione, anche nell’ambito di procedure concorsuali.

Da punto di vista tecnico, l’accesso avverrà con modalità sicure tramite un servizio di cooperazione informatica che utilizza il Sistema di interscambio dati (Sid).

L’ accesso potrà essere richiesto dall'Ufficiale giudiziario:

  • per i soggetti per i quali sia stata presentata istanza da parte di un creditore in possesso di un titolo esecutivo e del precetto;

oppure

  • a seguito di specifica autorizzazione del presidente del tribunale o di un giudice da lui delegato.

Una volta avanzata la richiesta, l’Agenzia sarà tenuta a verificare la relativa regolarità e a inviare la risposta con le informazioni al sistema informatico del Ministero.

Da entrambe le parti - conclude la nota - si avrà il tracciamento degli accessi al servizio.

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