Riparte il contenzioso con il Fisco

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Esaurito l’effetto delle sanatorie, il contenzioso con le Entrate riparte e non mancano segnali di crescita anche per l’arretrato, che in primo grado ha superato i livelli di fine 2005. L’aumento dei ricorsi è conseguenza dell’impennata del numero di atti impugnabili notificati dall’Amministrazione finanziaria. A incidere sulla ripresa della litigiosità hanno contribuito senza dubbio i “contenziosi seriali”, tra cui spicca quello sull’Irap nelle sue molteplici vesti: il pericolo di incompatibilità comunitaria con l’Iva, i piccoli professionisti privi di organizzazione e le istanze di rimborso post condono. Un’altra fonte di contrasto deriva dalle disposizioni sulle indagini finanziarie per le quali occorrerà attendere la circolare dell’Agenzia delle Entrate in tema di accertamenti finanziari.

Intanto, nell’insieme delle disposizioni contenute nel decreto legge corso di conversione spiccano alcune misure che daranno un significativo contributo all’incremento del contenzioso fiscale. Una delle norme di “peso” in questo senso è ravvisabile nelle modifiche apportate alla disciplina degli studi di settore, per quanto riguarda la loro applicazione in ambito accertativo. Di fatto, sia lo status sia il regime di contabilità adottato, o al quale il contribuente è obbligato, non determinano più differenze e presuppongono l’attivazione del controllo fondato sulle risultanze di Gerico. E’ proprio la retroattività della norma, che non favorisce di certo il contribuente, il motivo principale del rischio-contenzioso.

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