Rito sommario per tutte le cause davanti al giudice unico

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Rito sommario per tutte le cause davanti al giudice unico

Emendamento alla manovra all’esame del Senato

Un nuovo emendamento alla manovra, varato in accordo con il ministero della Giustizia e il Governo, estenderebbe il rito sommario di cognizione a tutti i procedimenti che sono di competenza del giudice unico.

La proposta emendativa, volta a velocizzare la conclusione delle pendenze civili, verrà votata, in Senato, nelle prossime ore.

L’intervento è stato mutuato dal testo della più ampia riforma del Codice di procedura civile all'esame del Parlamento che, attualmente, risulta in fase di stasi a Palazzo Madama.

Si tratterebbe di una misura di ampio impatto, considerando che, in ambito civile, i procedimenti davanti al tribunale in composizione monocratica costituiscono la maggioranza dei giudizi attualmente pendenti. Per questi, si tratterebbe di una radicale semplificazione del rito loro applicabile in primo grado.

Smaltimento cause amministrative

Da segnalare, anche un’ulteriore proposta emendativa alla manovra, presentata in commissione Bilancio il 24 novembre 2017, che introduce misure volte allo smaltimento del contenzioso amministrativo.

Nel dettaglio, l’intervento prevede la nomina, in via straordinaria e non rinnovabile, di magistrati amministrativi ausiliari, nel numero massimo di venticinque per il Consiglio di Stato e di cento per i tribunali amministrativi regionali, per lo svolgimento di servizio onorario. La nomina è per una durata non superiore a tre anni.

Nell'emendamento, viene previsto che potranno ricoprire detto ufficio di magistrati ausiliari i magistrati ordinari che abbiano conseguito almeno la terza valutazione di professionalità, magistrati contabili e amministrativi e gli avvocati dello Stato nonché i professori universitari di prima fascia di diritto amministrativo o costituzionale. Detti soggetti, che dovranno essere collocati a riposo da non più di cinque anni, dovranno essere cittadini italiani, avere l'esercizio dei diritti civili e politici, non aver riportato condanne per delitti non colposi, non essere stati sottoposti a misura di prevenzione o di sicurezza, avere idoneità fisica e psichica, non avere precedenti disciplinari diversi dalla sanzione più lieve prevista dagli ordinamenti di provenienza, non aver compiuto 73 anni al momento della presentazione della domanda.

Non potranno essere nominati, per contro, i soggetti che siano o siano stati:

  • membri del Parlamento nazionale o europeo, deputati o consiglieri regionali, membri del Governo, presidenti delle regioni e delle province, membri delle giunte regionali e provinciali;
  • sindaci, assessori comunali, consiglieri provinciali, comunali e circoscrizionali; ecclesiastici o ministri di culto;
  • titolari di incarichi direttivi o esecutivi nei partiti politici;
  • iscritti all'ordine degli avvocati.

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