Spetta al Fisco provare la natura fittizia dei costi

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Con ordinanza del 6 ottobre 2009, la n. 21317, la Cassazione, quinta sezione civile, ha respinto il ricorso presentato dal Fisco contro la decisione con cui la Commissione tributaria regionale della Liguria aveva posto a suo carico l'onere di provare che i costi indicati dalla società contribuente, destinataria di un avviso di accertamento del reddito dichiarato ai fini Irpeg ed Ilor, erano fittizi. In particolare, la Suprema corte ha evidenziato come “in tema di accertamento delle imposte sui redditi, nella ipotesi di costi documentati da fatture che l'amministrazione finanziaria ritenga relative ad operazioni inesistenti, non spetta al contribuente provare che l'operazione è effettiva, ma spetta all'amministrazione che adduce la falsità del documento e, quindi, l'esistenza di un maggiore imponibile, provare che l'operazione commerciale, documentata dalla fattura, in realtà non è stata mai posta in essere".
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