Tre milioni di irregolari in Italia

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L’Istat ha diffuso ieri le nuove serie di dati sull’occupazione in cui l’input di lavoro è quantificato in base a due diverse tipologie: posizioni di lavoro regolari e posizioni non regolari, cioè svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e contributiva. Secondo questi dati, dal 2001 al 2005, l’input di lavoro regolare cresciuto del 4%, mentre le unità di lavoro non regolari sono diminuite del 10%, registrando una nuova spinta ala crescita soltanto a partire dal 2003. I settori in cui è più presente l’irregolarità sono: l’agricoltura e, a seguire, i servizi, come commercio, alberghi, pubblici esercizi e trasporti.
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