Via al maxi-archivio del Dna

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Il Senato ha approvato ieri le norme di recepimento del Trattato di Prum che prevedono l'istituzione di banche dati del Dna nei Paesi aderenti da utilizzare a fini investigativi. La polizia e la polizia giudiziaria avranno tempo un anno per completare la mappatura degli identikit biologici di tutti i detenuti per condanna definitiva nonché di chi sia sottoposto a misure cautelari ed arresti domiciliari. Nella banca dati finiranno anche i profili di sconosciuti raccolti nel luogo del delitto, di persone scomparse o di cadaveri non identificati. Il prelievo forzoso è escluso per i reati di natura tributaria, fallimentare o finanziaria. Potranno entrare nella banca dati sole le forze di polizia e dell'autorità giudiziaria e sarà, in ogni caso, garantita la tracciabilità degli accessi. I profili di Dna saranno conservati per un periodo di 40 anni, i profili biologici per 20 anni. Cancellazione d'ufficio in caso di assoluzione definitiva dell'interessato.
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