Acqua in bottiglie di plastica esposte al sole? Venditore condannato

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Acqua in bottiglie di plastica esposte al sole? Venditore condannato

E’ penalmente sanzionata la conservazione di bottiglie di acqua minerale in contenitori di plastica PET all'aperto ed esposti al sole.

In dette circostanze, viene a configurarsi la contravvenzione prevista dall'articolo 5, lett. b), della Legge n. 283/1962, atteso che l'esposizione, anche parziale, di prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l'impatto con i raggi solari, può costituire potenziale pericolo per la salute dei consumatori, in quanto sono possibili fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto.

La disposizione in oggetto vieta, infatti, l’impiego, nella preparazione di alimenti o bevande, la vendita, la detenzione per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque la distribuzione per il consumo, di sostanze in cattivo stato di conservazione.

La sussistenza del reato in oggetto può, quindi, ravvisarsi nel caso del rinvenimento, all'interno di un ristorante, di più bottiglie di acqua minerale sigillate, detenute in zona esposta alla luce solare e soggetta ad elevate temperature.

Sono questi i principi diritto dei quali, a detta della Cassazione – sentenza n. 39037 del 28 agosto 2018 - i giudici di merito avevano fatto buon governo nella sentenza con cui il titolare di un’attività commerciale era stato condannato alla pena di 1.500 euro di ammenda per avere detenuto, per la vendita, in cattivo stato di conservazione, più confezioni di acqua collocandole nel piazzale antistante l'immobile, esponendole alla luce del sole.

Rigettato, ciò posto, il ricorso in sede di legittimità promosso dall'esercente.

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