Avvocati e dottori alleati sulle riserve

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Avvocati e dottori commercialisti fanno fronte comune nell’obbiettivo di “superare anacronistiche riserve”, soprattutto per quanto riguarda la “redazione dei verbali degli organi di amministrazione e delle assemblee e a tutti gli altri atti societari che avvocati e dottori commercialisti concorrono a elaborare per conto delle imprese”. Il presidente del Consiglio nazionale degli avvocati, Guido Alpa, ed il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino, sono uniti nel voler combattere l’esclusiva dei notai sull’autentica degli atti societari, particolarmente per la cessione delle partecipazioni e per i contratti di trasferimento e di affitto d’azienda. L’estensione della riserva si rende necessaria, a loro parere, per “migliorare la competitività del sistema, generare un risparmio dei costi per le imprese, ampliare la concorrenza tra le professioni” ed è attuabile dato che la disciplina sull’antiriciclaggio “impone anche agli avvocati e dottori commercialisti severi controlli sui trasferimenti di ricchezza”.

 

Il presidente Tamborrino oggi a Roma aprirà l’assemblea dei presidenti degli Ordini con una relazione sullo stato della professione e sul Dlgs 139/05 (Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili). Nel pomeriggio ci sarà un faccia a faccia tra il ministro delle Politiche comunitarie, La Malfa, e l’esponente dei Ds, Melandri, sulle politiche degli schieramenti in riferimento alla categoria.

 

Presso il Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, un tavolo di approfondimento affronterà la riforma del Dpr 328/01 sui percorsi formativi per l’accesso alle professioni.

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