Brexit, le conseguenze per la Corte di giustizia UE

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Brexit, le conseguenze per la Corte di giustizia UE

Le conseguenze del recesso del Regno Unito dall’Unione europea per la Corte di giustizia sono illustrate in un comunicato stampa di quest’ultima, pubblicato il 31 gennaio 2020.

Dal momento del recesso - si legge nella nota - il numero di giudici della Corte di giustizia e del Tribunale, fissato a uno per Stato membro per la Corte e a due per Stato membro per il Tribunale, è ridotto con effetto immediato.

Il recesso non incide, invece, sul numero di avvocati generali della Corte di giustizia, fissato a undici, e ciò conformemente alla dichiarazione della Conferenza dei Rappresentanti dei Governi degli Stati membri del 29 gennaio 2020, relativa, appunto, alle conseguenze della Brexit sugli avvocati generali della Corte UE.

In ogni caso, verrà nominato, da parte dei governi degli Stati membri, un nuovo avvocato generale in sostituzione della sig.ra Eleanor Sharpston che, al momento, occupa il posto permanente di avvocato generale assegnato al Regno Unito.

Quest’ultima rimarrà in carica, conformemente agli articoli 5 e 8 dello Statuto della Corte di giustizia, fino a quando il suo successore non avrà assunto le relative funzioni.

In conformità con i termini dell’accordo di recesso - continua il comunicato - la Corte di giustizia UE rimane competente:

  • a conoscere di qualsiasi procedimento proposto da o contro il Regno Unito prima della fine del periodo transitorio, fissato al 31 dicembre 2020;
  • a statuire in via pregiudiziale sulle domande dei giudici del Regno Unito presentate prima della fine di tale periodo transitorio.
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