CDM: al via la riforma per Irpef, Ires, Iva, Catasto

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CDM: al via la riforma per Irpef, Ires, Iva, Catasto

Sono in tutto 10 gli articoli che compongono la bozza di delega al governo per la revisione del sistema fiscale: il Consiglio dei ministri riunito (anticipato da una cabina di regia), a cui non ha partecipato la Lega, ha dato l’ok per la profonda revisione del sistema fiscale italiano. Il motivo di mancata partecipazione dei ministri leghisti è da imputare al fatto che nella delega è presente un articolo che rivisita il catasto immobiliare, materia che non doveva entrare nel DDL.

Il Governo avrà 18 mesi di tempo, dall’entrata in vigore della legge, per emanare uno o più decreti legislativi di recepimento della riforma fiscale.

Principi generali

Ma vediamo i principi che sottendono all’impianto di riforma:

  • lo stimolo alla crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
  • la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
  • la progressività del sistema, che va preservata, seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità;
  • il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.

Catasto: integrazione delle informazioni dal 2026

Il pomo della discordia ovvero la riforma del catasto è entrato a far parte, dunque, della bozza della delega. Ma cosa prevede?

L’obiettivo è di far emergere i fabbricati fantasma, ossia immobili e terreni non accatastati. Poi, si punta ad integrare le informazioni sui fabbricati attualmente presenti nel Catasto, attraverso la rilevazione per ciascuna unità immobiliare del relativo valore patrimoniale, in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato e introducendo meccanismi di adeguamento periodico.

Tutto questo deve avvenire senza aumento della tassazione per il cittadino.

La data in cui si attuerà tale sistema sarà quella del 1° gennaio 2026.

Pertanto, gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimangono quelli attualmente applicabili.

I nuovi dati che saranno raccolti non andranno a toccare la determinazione né delle imposte né dei redditi rilevanti per le prestazioni sociali.

Irpef: distinti redditi da capitale e da lavoro

Per l’Irpef, l’impianto di riforma prevede:

  • la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro;
  • la riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi da lavoro.

Redditi da capitale: fissata l’applicazione della medesima aliquota proporzionale di tassazione.

Redditi da lavoro: si vogliono diminuire gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef anche per incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili.

Iva: razionalizzare le aliquote

L’intento è semplificare la gestione e l’applicazione dell’imposta attraverso la razionalizzazione del numero e dei livelli delle aliquote.

Previsto anche un intervento sulle imposte indirette: variazioni saranno apportate al sistema delle accise e in particolare a quelle relative alla produzione e ai consumi dei prodotti energetici e dell'energia elettrica.

Revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef

Tra gli obiettivi del DDL anche la revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef che potrebbero essere sostituite da una sovraimposta sull’Irpef la cui aliquota di base può essere aumentata o diminuita dalle regioni entro limiti prefissati.

Ires e Irap

Una profonda revisione riguarderà la disciplina degli ammortamenti, cercando di avvicinare valori civilistici e fiscali. Poi si andrà a semplificare e razionalizzare l’Ires, per ridurre il numero degli adempimenti amministrativi che oberano le imprese.

Tra gli obiettivi anche l’applicazione di un'unica aliquota proporzionale di tassazione dei redditi derivanti dallo svolgimento dell'attività d'impresa e l’adozione di norme per limitare le distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell'attività imprenditoriale, garantendo la tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese.

Sull’Irap, la norma del DDL è laconica: nelle mire, c’è un graduale superamento dell’Imposta regionale sulle Attività Produttive (Irap). Ma nulla di più viene detto, se non che gli interventi da porre in atto devono garantire in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario.

Codici fiscali

Per garantire certezza nell'applicazione delle norme e coerenza dell'impianto impositivo, dovranno essere inseriti in appositi codici le numerose disposizioni legislative vigenti.

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