Contratti a tempo determinato: nuove causali e limiti di applicazione

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Contratti a tempo determinato: nuove causali e limiti di applicazione

Con la conversione in legge del Decreto lavoro (decreto-Legge 4 maggio 2023, n. 48 convertito con modificazioni dalla L. 3 luglio 2023, n. 85) diventano strutturali le modifiche sulla disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato in tema di causali applicabil alle ipotesi di proroghe e rinnovi.

Fermo restando la durata massima fissata in 24 mesi, salvo diversamente disposto dalla contrattazione collettiva, viene demandata alle OO.SS. o alle parti individuali del rapporto di lavoro, per specifiche esigenze tecnico, produttive o organizzative, la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato oltre il termine di 12 mesi.

Sono inoltre liberate dalle causali le ipotesi di rinnovo di contratti a tempo determinato, fino al limite di durata complessiva di 12 mesi.

Il comma 1-ter, aggiunto all’articolo 24 in sede di conversione, poi, consente, ai fini del computo del  termine a-causale di 12 mesi, di considerare solo i contratti stipulati a decorrere dal 5 maggio 2023. Ciò, salvo diverse interpretazioni ministeriali, consentirà ai datori di lavoro di considerare, per il conteggio dei primi 12 mesi, esclusivamente i rapporti a termine instaurati dal 5 maggio 2023, senza includere eventuali contratti eventualmente stipulati prima di tale data ed ancora in corso.

Il quadro normativo che ne emerge è molto complesso.

Nell'approfondimento che segue si forniscono gli strumenti interpretativi per applicarlo in attesa delle necessarie istruzioni ministeriali.

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