Dall’assemblea dei dirigenti provinciali dei consulenti il quadro sul mercato del lavoro

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All’assemblea dei dirigenti provinciali dei consulenti del lavoro, tenutasi a Roma, si è parlato ampiamente della riforma Fornero.

Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, in proposito chiosa: “La riforma non porterà nemmeno un occupato in più”.

La questione è, sottolinea la Calderone, che si vuole continuare a credere che il problema del lavoro in Italia sia l'articolo 18, ma il vero freno alle assunzioni è l'elevato costo del lavoro.

In un’intervista rilasciata alla stampa, punta il dito sul ritorno all'aspetto sanzionatorio per il mancato adempimento di obblighi formali. Gli eventuali abusi nel campo delle assunzioni si devono combattere con un’attività ispettiva mirata, non si può far affidamento solo sulle sanzioni. Bisognerebbe diminuire l’elevato costo del lavoro a tempo indeterminato per rendere più appetibile questo tipo di rapporto rispetto al tempo determinato.

In merito al praticantato, nell’assemblea dei dirigenti provinciali si è detto che la categoria dei consulenti del lavoro garantisce un periodo di pratica pre esame di abilitazione, eventualmente retribuito e di durata inferiore se aderente alla convenzione sottoscritta con il Miur.

Circa la mediazione, si annuncia che anche i consulenti del lavoro avranno il loro organismo di conciliazione.

APPROFONDIMENTO
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  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 22 - «Sui crediti della Pa approccio troppo timido» - De Cesari

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