Dl fiscale collegato Novità su equo compenso, bollette e detrazioni semplificate

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Dl fiscale collegato Novità su equo compenso, bollette e detrazioni semplificate

Il passaggio in Commissione Bilancio del Senato del decreto legge fiscale collegato alla Manovra 2018, ha visto il testo arricchirsi di molte novità, che spaziano da uno scudo fiscale per chi ha lavorato all'estero fino ad una tax credit sugli investimenti pubblicitari per le testate online e a detrazioni semplificate sugli affitti per studenti universitari fuori sede.

Resta, ora, l'attesa per il voto finale al testo del decreto, che dovrebbe arrivare in nottata. Poi, il provvedimento, su cui sarà chiesta la fiducia, passerà all'aula del Senato dove, dopo il via liberà, tornerà alla Camera per una seconda lettura, che si preannuncia senza nuove modifiche.

Principali novità della legge di conversione al decreto fiscale collegato

Dall'esame del pacchetto di emendamenti di Governo e relatore al Ddl, sono emerse alcune importanti novità.

Approvato l'emendamento sul differimento temporaledegli obblighi dichiarativi e comunicativi relativi ai tributi amministrati” dalle Entrate. La proroga potrà essere decisa direttamente dal direttore dell’Agenzia delle Entrate “in presenza di eventi e circostanze che comportino gravi difficoltà per la loro regolare e tempestiva esecuzione e comunque in caso di ritardo nella pubblicazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati relativi agli adempimenti stessi”. Ciò vuol dire che sarà sufficiente un provvedimento delle Entrate e non servirà più passare da un Dpcm. L’emendamento aggiunge, però, che la proroga dei termini deve garantire un “termine congruo” e comunque non superiore a 60 giorni.

Salva anche la mini-sanatoria per i soggetti che hanno lavorato all’estero continuativamente (ex iscritti AIRE o ex transfrontalieri). Costoro, una volta rientrati in Italia, possono regolarizzare le somme detenute in altri Paesi derivanti da redditi prodotti all'estero, anche ai fini delle imposte sui redditi prodotti dalle stesse attività estere, con il versamento del 3% del valore delle attività e della giacenza al 31 dicembre 2016 a titolo di imposte, sanzioni e interessi. L'istanza di regolarizzazione può essere trasmessa fino al 31 luglio 2018 e le violazioni possono essere sanate dagli stessi autori con il versamento spontaneo, in un'unica soluzione, di quanto dovuto entro il 30 settembre 2018; si può optare anche per il versamento in tre rate mensili consecutive di pari importo e il pagamento della prima rata entro il 30 settembre 2018.

Stop alla fatturazione a 28 giorni che penalizza i consumatori con 13 bollette l’anno invece che 12. Ad essere interessato è principalmente il settore delle comunicazioni elettroniche (telefonia e pay tv) ma non le utilities, come gas ed elettricità. Gli operatori avranno 120 giorni per adeguarsi e per fornire informazioni chiare e trasparenti sulle offerte.

Per quanto riguarda il capitolo delle detrazioni, è stato esteso il bonus fiscale per le campagne pubblicitarie su quotidiani periodici e sulle radio e Tv locali anche agli spot sulle testate online. Lo sconto (pari al 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente) potrà valere anche per gli enti non commerciali.

Facilitate anche le detrazioni sugli affitti per studenti universitari fuori sede. Per godere del beneficio si deve risiedere ad almeno 100 km di distanza dall’ateneo dove si studia e dove si è preso in affitto un appartamento, ma non è più necessario che i due comuni appartengono ad una provincia diversa. La distanza scende a 50 Km e, dunque, si dimezza, se gli studenti fuorisede risiedono in montagna o in zone disagiate.

Prevista una detrazione anche per gli alimenti a fini medici speciali per chi ha malattie metaboliche congenite e per i cibi adatti ai diabetici, ma non per quelli destinati ai lattanti. La detrazione al 19% vale per le spese che sono state sostenute nel 2017 e nel 2018.

Commercialisti senza specializzazione

L’emendamento al Dl fiscale n. 19.0.48, che contemplava la possibilità di una specializzazione per i dottori commercialisti è stato bocciato. Salta, dunque, l'introduzione delle figure di commercialisti specialisti. L'emendamento, che aveva già ottenuto il parere favorevole del Ministero della Giustizia e del MEF è stato fermato da tutti i rappresentanti delle opposizioni, tanto che ora si aspetta di vedere se il Governo lo riprenderà in sede di approvazione della Legge di bilancio.

Si ricorda che dalla modifica normativa, definita in collaborazione con il Cndcec, ne sarebbe dovuta derivare la definizione delle aree di specializzazione per i professionisti, con l'istituzione di una serie di elenchi aggiuntivi all'albo dei commercialisti, all'interno dei quali sarebbero confluiti i professionisti in possesso delle competenze necessarie a definirli come specialisti di quel ramo della professione.

Equo compenso esteso

Diversa la sorte dell'emendamento sull'equo compenso dei professionisti.

Il correttivo iniziale prevedeva l’introduzione dell’equo compenso solo per gli avvocati quando il committente è una banca, un’assicurazione o una azienda medio grande.

Dopo il passaggio in Commissione bilancio, la portata dell'emendamento è stata ampliata e l’equo compenso è stato esteso a tutti i professionisti.

Silvio Lai, relatore del Ddl di conversione del DL n. 148/2017, infatti, ha fatto sapere che la tutela che pone un tetto minimo al di sotto del quale non si può scendere viene estesa a tutte le professioni, incluse quelle senza Ordini o Albi.

In questo modo – sempre secondo il relatore – la nuova versione dell'emendamento mira a tutelare i professionisti che svolgono prestazioni nei confronti di banche, assicurazioni e imprese, ma prevede anche una “una norma di principio a cui la Pubblica Amministrazione si deve ispirare”.

Ne emerge che le novità del testo del nuovo emendamento sull'equo compenso per i professionisti sono fondamentalmente tre:

  • l’estensione del principio a tutte le professioni ordinistiche e non solo agli avvocati;
  • anche la Pa sarà chiamata a garantire l’equo compenso, con «una norma di principio» a cui ispirarsi;

  • l’attuazione delle disposizioni non deve far sopportate maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Allegati Anche in
  • eDotto.com – Edicola 14 novembre 2017 - Attesa sul destino dell'equo compenso degli avvocati I professionisti discutono – G. Lupoi

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